Per la seconda volta in meno di cinque settimane, la Banca centrale cinese ha limitato i prestiti ai consumatori e alle aziende, ordinando alle più grandi banche commerciali di depositare una grossa parte dei loro depositi alla Banca centrale.
La banca centrale cinese ha infatti deciso di incrementare i coefficienti di riserva, nel tentativo di raffreddare il boom del credito. I ratio delle più grandi istituzioni finanziarie di Pechino saliranno al 16%; una decisione che segue la pubblicazione di dati preoccupanti: gli impieghi, nel paese del Drago, a gennaio hanno superato la somma dei tre mesi precedenti e i prezzi delle case hanno fatto un notevole balzo in avanti, alimentando i timori di un surriscaldamento dell’economia.
Ā«La mossa – spiega Brian Lazorishak, portfolio manager di Chase Investment – ĆØ arrivata abbastanza inaspettata e ha innervosito i mercati: un rallentamento dell’economia cinese, imposto da una politica monetaria più restrittiva, ĆØ vissuto dalle Borse come fumo nell’occhioĀ».
Un rapporto dell’Istituto di Pechino dice che la Banca centrale cinese eserciterĆ una stretta sorveglianza sul credito bancario destinato a nuovi progetti.
Il rapporto conferma il mantenimento di un «moderato allentamento monetario» ma sottolinea, anche, la necessità di «migliorare la struttura del credito».
Il credito alle iniziative in corso non mancherà ma il merito dei nuovi progetti sarà controllato più attentamente», sottolinea il rapporto che punta il dito soprattutto sul rischio di investimenti promossi o comunque approvati da Autorità locali che potrebbero essere forieri di rischi sistemici e pericoli nascosti.
