Cina: pil sotto il 9% nel 2012, la prima volta dal 2001

SHANGHAI, 07 SET – Per la prima volta dal 2001, il prodotto interno cinese potrebbe crescere nel 2012 al di sotto del 9%.

E' questa la stima emersa in un convegno nella capitale cinese di Huang Guobo, economista capo allo State Administration of Foreign Exchange (Safe), il forex cambi cinese. La causa di questo rallentamento sarebbe da ricercarsi soprattutto nella crisi mondiale che sta investendo i paesi in via di sviluppo che basano sull'export la loro crescita.

E intanto oggi l'ufficio nazionale di statistica ha rialzato dello 0,1% il dato del Pil cinese nel 2010 annunciato lo scorso gennaio, portandolo dal 10,3% al 10,4%. Nel primo trimestre di quest'anno, la crescita cinese era stata del 9,7% mentre nel secondo trimestre e' stata del 9,5%.

Tutto in linea con le previsioni degli analisti che hanno pronosticato per quest'anno una crescita del 9,3% contro l'8,8 dell'anno prossimo. Stime in linea anche con gli obiettivi del Dodicesimo Piano Quinquennale, presentato dal premier cinese Wen Jiabao, che fissa per il periodo 2011-2015 una media di crescita del Pil al 7%. ''La Cina – ha detto Huang – potrebbe affrontare una maggiore pressione inflazionaria importata a causa dell'aumento dei prezzi dei prodotti''. Per Huang l'economia globale sta assistendo ad un deterioramento della crisi dei debiti sovrani di alcune grandi economie, specialmente in Europa, che riducono la fiducia dei mercati mondiali. Cosa, che mina il futuro dell'economia cinese.

Secondo gli economisti, un altro dato che riduce la crescita cinese riguarda la sempre piu' costante stretta di politica monetaria. Il premier cinese la scorsa settimana ha annunciato che il governo dovrebbe prestare attenzione agli effetti cumulativi e ritardanti della politica monetaria, per le complicate condizioni economiche cinesi e del resto del mondo. Nessuno ritiene che, con l'inflazione cinese record a luglio (6,5% il piu' alto in tre anni), non sara' possibile per il governo innalzare di nuovo i tassi di interesse o i requisiti di riserva obbligatoria delle banche, misure adottate rispettivamente cinque e nove volte dallo scorso ottobre.

La crescita del Pil e' vista in ribasso nonostante l'indice purchasing managers (cosi' come annunciato dagli organismi governativi cinesi) sia salito al 50,9% dal 50,7% di luglio (il piu' basso dato in 29 mesi), simboleggiando un aumento nella manifattura, anche se i dati di analisti e istituti stranieri differiscono al ribasso di qualche centesimo di punto percentuale, tenendo il dato comunque sotto il 50%. Ma non tutti credono ad una crescita al 9,3% per quest'anno. Chang Jian, economista al Barclays Capital Inc, ritiene, come riportato dal China Daily, che nel terzo trimestre di quest'anno il Pil cinese dovrebbe attestarsi intorno al 9% e scendere al di sotto di questo dato nell'ultimo quarto dell'anno. La settimana scorsa, gli analisti di Ubs Ag hanno abbassato le stime di crescita del prodotto interno lordo cinese da 9,3 al 9% per quest'anno e dal 9 all'8,3% nel 2012.

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luiss_smorgana