NICOSIA – Il piano di salvataggio finanziario per Cipro si trova ad uno stallo: il rischio รจ che nel frattempo l’isola si trasformi in un “paradiso” in cui i ricchi russi vanno a riciclare soldi. Lo stallo รจ dovuto a disaccordi tra il paese mediterraneo e lโUnione Europea. Allโinizio dellโestate del 2012, Cipro aveva fatto sapere alle autoritร europee che avrebbe richiesto a breve un sostegno finanziario.
La situazione economica nellโisola si era degradata nei mesi precedenti a causa della contrazione della produzione interna e dellโimpatto della crisi in Grecia, da sempre importante partner economico di Cipro. Le banche hanno sofferto una crisi di liquiditร , particolarmente acuta nel caso della Banca Popolare di Cipro, la seconda piรน importante del paese, nel frattempo nazionalizzata. Come risultato nel 2011 il paese ha giร dovuto chiedere un prestito di 2,5 miliardi di dollari, che perรฒ non sono bastati per risolvere la crisi. Questi soldi sono perรฒ finiti, senza essere bastati e lโisola mediterranea dovrร a breve chiedere nuovi aiuti.
Le discussioni tra il governo di Cipro e la troika โ Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale โ si sono arenate da settimane. Fonti di Bruxelles sostengono che il Paese non mostra di volersi impegnare in un serio di programma di austeritร , condizione necessaria perchรฉ gli aiuti vengano sbloccati. La situazione non cambierร senzโaltro nel breve termine, in ogni caso non prima del febbraio 2013, data delle elezioni politiche.
Recenti rivelazioni potrebbero rendere ancora piรน difficile il dialogo tra le istituzioni finanziatrici europee e lโisola mediterranea. Cipro รจ considerata come una sorta di paradiso fiscale, a causa di un regime fiscale particolarmente favorevole per le societร straniere. Questo regime fiscale sarebbe particolarmente propizio agli investitori russi, il piรน grande partner strategico del paese, che nel 2011 ha fornito al paese i 2,5 miliardi di dollari di aiuti giร citati.
Secondo informazioni dei servizi segreti tedeschi, le banche di Cipro contengono 26 miliardi di dollari in depositi di investitori russi, essenzialmente frutto di movimenti illegali con lo scopo di evadere il fisco russo. Il volume dei soldi russi nelle banche cipriote, se confermato, rappresenterebbe una somma astronomica superiore perfino al prodotto interno lordo annuale del paese (17 miliardi di dollari).
Secondo diversi politici e dirigenti, per lโEuropa sarebbe venuto il momento di esercitare una pressione per far uscire Cipro dalla lista dei paradisi fiscali. LโEuropa dovrebbe far dipendere gli eventuali aiuti da una serie di condizioni, come lโaumento delle imposte sulle societร straniere e il rafforzamento delle leggi sul riciclaggio bancario. Per adesso, Cipro non sembra voler cooperare su queste questioni e gioca la carta del sostegno di Mosca.
Se lโEuropa rifiuta lโaiuto economico, sostengono i dirigenti ciprioti, il paese otterrร aiuto dal Cremlino, come giร successo nel 2012. Inoltre, รจ molto improbabile che lโUnione Europea riesca ad imporre un aumento delle tasse. Il passato recente lo ha dimostrato: nel 2010, sebbene avesse respinto le richieste di alzare lโimposizione sulle societร ad almeno il 12,5 %, lโIrlanda ha comunque ricevuto 85 miliardi di dollari di aiuti.
