Tasse: “Spendi 3000 euro? Fuori il codice fiscale”. Da gennaio stretta sulle partite iva

La norma è di quelle che passano inosservate ma incidono sulla vita delle persone. Se si spendono più di 3000 euro, oltre alla carta di credito bisognerà porgere al negoziante anche il codice fiscale. Certo: non è una difra che si spende tutti i giorni al bar, ma alcuni, quelli che interessano al fisco, a volte la spendono.

E’ la cosiddetta “fattura telematica” ovvero l’obbligo di trasmettere al fisco, dal primo gennaio del 2011, tutte le fatture superiori a 3 mila euro, 3.600 se il cliente finale non può scontare l’Iva.  La norma è studiata per combattere l’evasione fiscale visto che i dati finiscono tutti all’Agenzia delle Entrate che, incrociandoli, avranno vita facile a ricostruire chi spende più di quanto di chiara.

Intervistato dal Corriere della Sera, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ammonisce senza mezzi termini: “Chi non paga le tasse faccia bene i propri calcoli. La vecchia logica di convenienza dell’evasione, alti guadagni e bassi rischi, perché i controlli erano rari, non sta più in piedi. Abbiamo tutti gli strumenti per stanare chi non paga, e ormai l’Agenzia è una macchina riorganizzata, rinnovata e rodata, che ha sviluppato capacità professionali notevoli. Possiamo colpire in modo mirato. Nel 2010 abbiamo recuperato 10 miliardi agli evasori. Da gennaio per loro sarà ancor più dura”.

Quanto alla fattura telematica Befera spiega a cosa serviranno i dati: “Alimenteranno le banche dati utili per gli accertamenti sintetici del reddito, che scatteranno automaticamente quando le spese effettivamente sostenute superano il reddito del 20%. Le prime 40 mila lettere di contestazione, formulate incrociando le dichiarazioni con i dati nostri, dell’Inps, del catasto, e quelli raccolti l’anno scorso sul territorio, ad esempio dai concessionari di auto di lusso, centri benessere, porti turistici, agenzie di viaggi, stanno partendo in questi giorni”.

Infine il direttore dell’Agenzia delle Entrate elenca i terreni dove si combatterà la lotta all’evasione: “Ci dedicheremo alle verifiche sulle imprese costantemente in perdita, le imprese usa e getta, che aprono e chiudono dopo pochi mesi, abbasseremo la soglia del tutoraggio a tutte le aziende che fatturano 150 milioni di euro l’anno. E poi le partite Iva. Cominceremo a fare piazza pulita anche lì”.

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Emiliano Condò