
ROMA – Comuni. L’obbligo di dirigenti apicali fa aumentare la spesa, Corte dei Conti. A proposito della riforma della pubblica amministrazione, nel suo intervento alla Camera il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri ha espresso le sue perplessità sulla sostenibilità finanziaria dell’obbligo per i Comuni di gestire la funzione di direzione apicale in via associata (la Corte rileva come il 57% dei comuni sia privo tanto di dirigenti). Luigi Oliveri su Italia Oggi (“E’ allarme sui dirigenti apicali”) spiega quali sono le criticità più evidenti a partire dall’aumento della spesa pubblica conseguente all’obbligo.
Occorre ricordare che nell’attuale regime, nella gran parte degli enti di piccole dimensioni di cui parla la Corte dei conti i segretari comunali in servizio appartengono alla classe C: non sono, cioè, inquadrati come dirigenti. Ed hanno, di conseguenza, un trattamento economico mediamente meno alto di quello previsto per le qualifiche dirigenziali.
Per questa ragione, secondo la Corte dei conti «appare difficile ipotizzare la neutralità finanziaria della nuova previsione, tenuto anche conto delle difficoltà di una gestione associata della predetta funzione in enti non necessariamente contigui». La presenza del dirigente apicale comporta il forte rischio di incrementi di spesa, anche perché tale funzione, secondo la Corte, «e anche l’eventuale incarico congiunto comportano l’attribuzione di trattamenti economici superiori, pur se si intenda conferire i nuovi compiti a dirigenti già in servizio». (Luigi Oliveri, Italia Oggi).