CERNOBBIO (COMO)- Il 2012 sara’ per gli italiani un anno di ”sacrifici da record” con una pressione fiscale ai massimi storici: superera’ il 45% del Pil. Un livello che senza il sommerso raggiunge il 55%, portando l’Italia ad essere maglia nera a livello mondiale. A tracciare il quadro e’ la Confcommercio che, nel consueto Forum a Cernobbio (Como), stima nell’anno in corso un calo del Pil dell’1,3% con un salto indietro, per il nostro Paese, di 14 anni.
Previsioni che arrivano nel giorno in cui l’Istat indica a gennaio un rimbalzo (+0,7% su dicembre) per le vendite al dettaglio ma su, base annua, un altro calo (-0,8%), il nono consecutivo. Pressoche’ fermi i prodotti alimentari (+0,1%) e il non food che scende dell’1,2%. A livello generale si evidenzia una lieve ripresa nella grande distribuzione (+0,2%), dove i discount di alimentari mettono ancora a segno decisi rialzi (+1,3%). Mentre i piccoli negozi continuano a soffrire, registrando una forte discesa tendenziale (-1,5%). ”I consumi oggi sono ai livelli del 1998 e il Pil ai livelli del 1999” indica, non a caso, Confcommercio che vede un 2013 stabile e ritorno della crescita solo nel 2014 (+0,9%). In tale contesto l’organizzazione evidenzia che il fiscal compact, l’accordo firmato in Europa che vincola al pareggio di bilancio ed a un percorso di riduzione del rapporto tra debito e pil, rischia di portare a ”un progressivo impoverimento degli italiani”. Se dopo il triennio 2011-2013 non ci saranno cambiamenti, e’ il timore, si rischia infatti ”che i sacrifici siano per sempre”.
Per evitare questo scenario definito ‘letale’ il presidente Carlo Sangalli avverte: ”e’ tempo di integrare, in Europa e in Italia, la disciplina di bilancio con tutto un pacchetto di riforme che rilancino la crescita” anche perche’ ”il piacevole declino dello spread ci fa dire che il Governo ha imboccato la strada salva-Italia. Pero’ non si vede ancora la luce alla fine del tunnel, ecco perche’ – afferma – diciamo di fare in modo di rilanciare la domanda interna e i consumi”. E, a tal proposito il presidente della Confcommercio cita ”gli ulteriori aumenti delle aliquote Iva” che ”sono – avverte – una mina che va al piu’ presto disinnescata”. Il pericolo e’ che con un ulteriore aggravio si dia ”un colpo mortale ai consumi” che, invece, si devono far ripartire.
Sangalli parla anche dell’importanza dell’asse della collaborazione tra banche e ed imprese”, sottilineando che ”se questa viene meno allora il Paese viene giu”. ”Cosi’ non sara”’, assicura. Ma per evitare qualsiasi problema ”occorrono impegni e responsabilita’ comuni: delle banche e delle imprese, del governo e della politica”. Il tutto deve avvenire anche a difesa dell’occupazione e, a riguardo, parlando del tanto discusso articolo 18, il leader della Confcommercio sottolinea come ”sia un’equilibrata soluzione quella che fa maggiormente leva sull’indennizzo economico”.