I giovani imprenditori, quelli con meno di 30 anni titolari di un’impresa individuale, sono passati dai 278.000 del 2002 a 212.000 del 2010. La perdita in otto anni è stata dunque pari a 66.000 aziende. Un danno per il Pil italiano. Sono alcuni dei dati presentati dalla Confcommercio nella conferenza stampa di presentazione del Forum dei Giovani dell’organizzazione in corso venerdì 17 e sabato 18 settembre a Venezia.
”Questo trend ha a che fare – ha spiegato il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella – con la riduzione drammatica del tasso di crescita della nostra economia. Se si restringe il bacino giovani imprenditori occorre almeno valorizzarne al massimo le capacità . La riduzione di forze giovani nell’imprenditoria riduce anche le complessive possibilità di crescita del Paese”.
La Confcommercio spiega infatti che un aumento del 10% della quota dei giovani imprenditori produrrebbe un aumento del Pil per occupato pari allo 0,2%, ovvero il 20% della crescita prevista per l’Italia nel 2010 (circa +1%).
