L’addio di Lamberto Cardia, presidente della Consob uscente e già nominato alla presidenza delle Ferrovie dello Stato, si è concretizzato nella mattinata di lunedì 28 giugno a Piazza Affari in un ultimo incontro con la comunità finanziaria. All’incontro, al quale partecipano per il Governo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il sottosegretario Gianni Letta e il ministro della Difesa Ignazio La Russa oltre al vice ministro dell’economia Giuseppe Vegas.
”Il mio mandato alla presidenza della Consob è in scadenza. Dopo sette anni mi accingo a lasciare un incarico di grande responsabilità, nel quale ho profuso ogni mia energia”. Queste le parole di commiato del presidente uscente della Consob, Lamberto Cardia, nel corso della relazione annuale ai mercati. Rivolgendosi al suo successore, che con ogni probabilità sarà Antonio Catricalà, attuale presidente dell’Antitrust, Cardia rivolge ”l’augurio piu’ sincero di buon lavoro e di ogni successo. Lo aspetta un compito arduo”.
Cardia, rivolgendosi al suo successore, ha poi aggiunto: ”Sono certo che saprà guidare la Consob con competenza e determinazione, forte di una comprovata, necessaria esperienza, specie in un contesto, come quello che si delinea, che pone sfide sempre più complesse e che postula un impegno costante, equilibrato e al di fuori delle luci della ribalta”. Inoltre, chi guiderà la Consob ”dovrà coniugare il non facile compito di tutelare il mercato e i risparmiatori, di concorrere a ristabilire la fiducia e, nei limiti delle attribuzioni di istituto, a collaborare per la migliore salvaguardia degli interessi del Paese”.
Cardia, ha poi voluto ringraziare ”i Governi e i Parlamenti che mi hanno onorato chiamandomi a un così alto ufficio, prima come commissario poi come presidente. Un vivo ringraziamento va ai colleghi della Commissione che – sia pure in un confronto dialettico talvolta vivace, proprio degli organi collegiali – hanno condiviso le fatiche di questi anni, apportando il loro contributo”. Questo ”ringraziamento è esteso anche ai colleghi che da tempo hanno terminato il loro mandato”.
Il presidente uscente ha poi fatto il punto della situazione analizzando il problema dei derivati: definendo il mercato ”opaco e dominato da pochi operatori oligopolisti. E’ urgente ricondurre nel perimetro delle regole e della vigilanza transazioni che avvengono fuori mercato e strumenti finanziari creati dall’innovazione finanziaria”.