MILANO – Una multa per 11,3 milioni di euro quella inflitta dalla Consob per “manipolazione operativa” sul titolo Premafin, le cui quotazioni sono state artificiosamente sostenute in borsa tra novembre 2009 e settembre 2010. La Consob ha sanzionato Salvatore Ligresti per 5 milioni di euro, Giancarlo de Filippo e Niccolò Lucchini per 3 milioni di euro ciascuno.
Ligresti inoltre è stato multato per 300mila euro per essersi rifiutato di diffondere un comunicato stampa, poi emesso dalla Consob il 22 febbraio 2012, per informare il mercato di essere di fatto il titolare dei trust off-shore presso i quali era stato occultato circa il 20% di Premafin.
Secondo la Consob, il 24,5% di Premafin è stato nascosto dal 1993 in un sistema di trust off-shore per ”proteggere il proprio patrimonio”. La sanzione comminata il 5 aprile dalla Consob, che ha dovuto effettuare accertamenti di grande complessità in paradisi fiscali tradizionalmente poco collaborativi, è la seconda per grandezza dopo quella da 16 milioni verso Ifil-Exor per l’equity swap su Fiat e quella da 10,5 milioni all’immobiliarista Stefano Ricucci.
Giuseppe Vegas, presidente della commissione di Consob, ha dichiarato: “Fin dal 1993 il Sig. Salvatore Ligresti aveva creato un ‘sistema’ di trust, allo scopo di proteggere il proprio patrimonio, trasferendovi una partecipazione inizialmente pari al 24,5% del capitale di Premafin. Tale sistema di trust è stato successivamente ampliato mediante la creazione di altri trust e relativi enti di pertinenza cui sono state progressivamente trasferite quote della suddetta partecipazione in Premafin”.
I trust sono sempre ”di fatto” stati gestiti da Ligresti anche dopo il 2003, quando avrebbe cessato di ricoprire ”alcun ruolo formale” all’interno del sistema. Anche dopo che ”Ligresti aveva cessato di essere il formale beneficiario dei trust – rileva la commissione -, non sono mai stati nominati ulteriori beneficiari”.
Per quanto riguarda l’aggiotaggio manipolativo la Consob ha ritenuto che de Filippo, in concorso con Ligresti e Lucchini, ha effettuato ”mediante Darlis Anstalt, Ulero Anstalt, Alembert Associates SA e Okanda Stiftung”, alcuni dei trust con base alla Bahamas riconducibili all’imprenditore siciliano, ”operazioni che hanno fissato il prezzo delle azioni Premafin a un livello artificiale nel periodo 2 novembre 2009 – 16 settembre 2010 e hanno conseguentemente fornito indicazioni false e fuorvianti in merito al suddetto prezzo”.
Ligresti, spiega la Consob, aveva ”un rilevante interesse” a mantenere alto il valore di Premafin, le cui azioni erano state date dalle holding dei Ligresti Sinergia e Imco, ora fallite, in pegno alle banche creditrici con cui era in corso la rinegoziazione dei propri debiti.
De Filippo, imprenditore con residenza monegasca in rapporti di amicizia e di affari con Ligresti, era il trustee di The Heritage Trust e l’asset manager di The Ever Green Security Trust, i due trust off-shore presso cui era depositato il 20% di Premafin.
Anche Lucchini, presentato a Ligresti da De Filippo, ”era un uomo di fiducia di Ligresti, prestando servizi professionali ai trust” e ”ricoprendo incarichi professionali per conto di enti di pertinenza dei medesimi trust”, titolare di mandati generali per la compravendita di azioni Premafin conferiti da De Filippo.