La domanda di petrolio nel 2010 raggiungerĂ livelli da record storico: 86,6 milioni di barili al giorno. La previsione è dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), che ha ancora una volta alzato le stime (+2%) sui consumi alla luce della ripresa dell’economia su scala mondiale. La domanda nel 2010 dovrebbe arrivare a 86,6 milioni barili al giorno, contro gli 84,9 del 2009. Il surplus sarĂ dovuto ai consumi dei Paesi asiatici, in particolare della Cina.
L’ultimo record risale al 2007, prima dello scoppio della crisi finanziaria e della recessione economica. “Ci sono segnali di miglioramento nella domanda in Nord America e Pacifico, Asia e Medio Oriente mentre i consumi in Europa sembrano ancora deboli”, ha riferito David Fyfe, capo della divisione dedicata al settore petroliferi dell’Aie. Gran parte della domanda verrĂ soddisfatta dalla produzione al di fuori dell’Opec. L’Agenzia ha infatti rivisto al rialzo le stime di produzione ex-Opec per il 2010 di 220mila barili al giorno per un totale di 52 milioni di barili al giorno. Cina, Arabia Saudita, Russia, Brasile, Iran e India contribuiranno per tre quarti a sostenere la domanda globale per l’anno in corso. Tuttavia, le scorte sempre al di fuori del cartello sono viste in crescita di 500mila barili al giorno. Come conseguenza, l’Aie stima che la domanda per il petrolio dei principali paesi produttori possa scendere di 200mila barili al giorno a 29.1 milioni.
Il rapporto dell’Aie sottolinea, inoltre, che a marzo la produzione dell’Opec ha registrato “il primo significativo calo mensile da oltre un anno con un taglio di 190mila barili a 29 milioni di b/g, dovuto essenzialmente alla flessione del 10% della produzione irachena, piĂą che a uno sforzo congiunto del cartello per contenere un’offerta sempre superiore alle quote prestabilite. Escludendo l’Iraq, la produzione Opec è aumentata infatti a marzo di 30mila b/g a 26,7 milioni. Invariata a 52,5 milioni di b/g la produzione non Opec. L’industria della raffinazione ha registrato nel primo trimestre 2010 il primo incremento annuo della produzione dalla primavera 2008 con 72,5 milioni di b/g, 800mila barili in piĂą rispetto al primo trimestre 2009. Le raffinerie hanno lavorato a pieno ritmo in Cina, India e Russia battendo i record di febbraio mentre in Europa la produzione è scesa ai minimi da 17 anni
Sul fronte dei prezzi l’Agenzia segnala che il recente rimbalzo del greggio ai massimi da 18 mesi “potrebbe frenare la ripresa economica negli Usa e negli altri paesi industrializzati”. Le previsioni della domanda mondiale per il 2010 (+1,7 milioni al record di 86,6 milioni b/g) attribuiscono alla Cina un consumo di 9,1 milioni di b/g, 90 mila barili in piĂą rispetto alla precedente stima di febbraio. Per l’Aie non manca certo l’offerta e l’Opec, per il momento, non ritiene comunque di doversi attivare. La capacitĂ produttiva inutilizzata dell’Opec ammonta a 6 milioni di barili/giorno, ai massimi da dieci anni, mentre le scorte Usa superano i livelli medi di cinque anni e sono previste ancora in crescita. Due delegati dell’Opec hanno assicurato all’agenzia di stampa Reuters che se i prezzi guadagnassero stabilmente un livello intorno a 90-95 dollari al barile, l’Opec prenderebbe di sicuro in considerazione un aumento di produzione.
