Cresce la richiesta di contabili e amministrativi. Merito, o colpa, della crisi, sono aumentate le attività amministrative aziendali per contenere i costi, recuperare liquidità e riscuotere i crediti. Ma quasi la metà delle aziende non riesce a trovare chi svolga queste attività.
La previsione per i prossimi mesi è di un più 20 per cento di assunzioni per queste figure professionali. I dati dell’osservatorio Robert Half sull’occupazione in amministrazione e finanza si basano su un campione di oltre 2500 dirigenti d’azienda in tutta Europa, e dimostrano un’inversione di tendenza rispetto alle aspettative.
Si pensava che gli impiegati dovessero sparire, schiacciati dalla polarizzazione delle professioni: da un lato figure ad altissima qualificazione, dall’altro figure a basso profilo.
Invece la necessità di fare sempre più attenzione ai conti ha invertito la tendenza: “L’estrema attenzione ai bilanci – spiega Vittorio Villa, managing director della divisione italiana – spinge le aziende a cercare professionisti preparati, da inserire in azienda in tempi brevi, e questo non favorisce l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
La richiesta di amministrativi accomuna imprese italiane ed europee. La domanda sarà dovuta, nella metà dei casi, ad un incremento delle attività aziendali, in un quarto all’aumento delle attività relative all’area amministraativa e contabile, mentre un 17-18 per cento del totale delle aziende lo farà in conseguenza degli aggiornamenti dei sistemi informativi.
Impiegati amministrativi, contabili, esperti di bilancio, e poi anche internal auditor ed esperti in compliance: sono questi i profili più ricercati. Ma anche più difficili da trovare, soprattutto in Italia. Da noi più del 40 per cento dei responsabili delle risorse umane afferma che è molto difficile trovare personale preparato e pronto a d entrare in azienda. In Europa, la percentuale scende al 27. Bassissimo invece il numero di imprese che di ce di trovare con facilità le figure che cerca: solo il 5 per cento.