ROMA – Confindustria, Cgil, Cisl e Uil pronti a un accordo interconfederale unitario su rappresentanza e contratti. Un nuovo accordo che, dopo la firma separata – senza la Cgil – del 2009, aprirebbe un quadro nuovo nelle relazioni industriali. ”C’è la volontà da parte di tutti” di chiudere, anche ”in tempi brevi”, dice il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, al termine del tavolo di oggi con i leader sindacali. Già martedì, dice, quando le parti torneranno ad incontrarsi.
”Abbiamo fatto una buona discussione, utile, che ha permesso di ragionare sulla possibilità di un accordo”, riconosce anche il numero uno della Cgil, Susanna Camusso. ”Non ci sono pregiudiziali”, ma anzi le ”premesse” per poter ”arrivare e molto rapidamente ad un accordo tra di noi”, dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Parla di confronto ”molto utile”, avviato sui ”binari giusti”, anche il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che ammette: ”le distanze” con la Cgil ”si sono ridotte, al punto tale da farci prefigurare accordi condivisi”.
E dopo gli incontri separati di questa mattina – prima del tavolo tra le parti sociali alla foresteria di Confindustria – tra il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, la Marcegaglia e poi Bonanni e Angeletti sulla manovra, dalla Cgil fanno notare ironicamente che ”il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Un riferimento indirizzato al titolare del Tesoro. Non sembra, comunque, che ciò sia destinato a influire sulla trattativa per i contratti.
L’accordo cui si lavora è sulla misurazione della rappresentanza e ”l’efficacia” – come la definiscono le parti – della contrattazione, anche a livello aziendale. Il nodo che si è aperto con Fiat e l’accordo di Pomigliano, portato in tribunale dalla Fiom, i metalmeccanici della Cgil.
Alla base del confronto c’è l’intesa del 2008 sulla rappresentanza (e il mix tra iscritti e voti alle elezioni delle Rsu): ”Un punto di equilibrio”, la definisce Angeletti. E l’esigibilita’ dei contratti aziendali che, una volta firmati dal 50% più uno delle Rsu, valgono per tutti.
Al termine del tavolo, Marcegaglia evidenzia che c’è stata una ”discussione molto costruttiva”, senza ”pregiudiziali”.
E – argomenta – la possibilità di arrivare a una intesa già martedì è supportata anche ”dalla consapevolezza, condivisa da tutti, che il Paese è in un momento molto difficile, con problemi di competitività e di occupazione. Ognuno di noi si sente responsabile: la risposta giusta che possiamo dare e’ anche quella di fare un buon accordo unitario in tempi brevi”. I cui ”vantaggi – sottolinea il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi – sono evidenti: la garanzia di una serena applicazione delle intese assunte anche a maggioranza e il venire meno, del tutto o in larga misura, dell’esigenza di una regolazione legislativa”. Insomma, dice, ”il preludio a una nuova stagione nelle relazioni industriali”.
