
Coronavirus nel portafoglio: batosta per aziende, produzione e Borsa (foto da archivio ANSA)

ROMA – Coronavirus nel portafoglio colpisce duro e pesante. Interi settori sono di fatto azzerati nella loro attività e non solo per qualche settimana, quello dei viaggi su tutti. Nessuno viaggia più o programma più viaggi. Perfino le gite scolastiche sono annullate. Viaggi e turismo (qualcuno immagina di andare in crociera quest’anno?) sono al momento attività in disarmo.
Ma non solo viaggi, turismo e l’indotto e il circonvicino di viaggi e turismo. Gli acquisti di beni di lusso da parte dei turisti che non ci sono più sono ovviamente decimati. Il comparto lamenta cali del 50 per cento. Ma anche i semplici ristoranti non per i turisti ma per residenti stimano per ora cali del 10 per cento. Insomma si va meno fuori casa. Anzi meno si andava. Ora con la chiusura di cinema, teatri, discoteche e pub non si va più per almeno qualche settimana. Con relativi massicci danni economici alle imprese del settore e quindi ai lavoratori.
Non solo viaggi, turismo, ristorazione, spettacoli, intrattenimento. Anche la produzione industriale si avvia a rallentamenti più o meno consistenti. Aziende già consigliano dove possibile tele lavoro, in parallelo si intravedono cali di domanda. Si prova a conteggiare in termini di Pil, di minor Pil nazionale 2020. Non c’è stima precisa ovviamente, nessuno sa come coronavirus procederà , ma non c’è stima che non preveda il segno meno.
Batosta quindi ovviamente in Borsa, quella italiana e quelle europee. L’attività economica e finanziaria subisce crampo e contrazione da coronavirus nel portafoglio. Il leader cinese ha appena ammesso, dopo aver cercato a lungo di impedirlo, che la Cina quest’anno non raggiungerà gli obiettivi economici prefissati per il paese. Accadrà lo stesso anche da noi, anche se in misura e grandezza per ora non stimabile.
Infine l’altro danno cui nessuno farà caso. L’anno scolastico sarà in molte zone d’Italia amputato. Necessariamente amputato letteralmente per salute pubblica. Non si poteva e doveva fare altrimenti. Ma sarà un danno, una sottrazione di capitale di massa in termini di conoscenza, competenza e formazione. E già non è che di questo capitale ci fosse abbondanza o eccedenza.
