ROMA – Continua la corsa delle banche dell'Eurozona ai prestiti di emergenza concessi dalla Banca centrale europea. Ma al tempo stesso si riavvicinano a livelli record i depositi di liquidità a un giorno che gli istituti europei parcheggiano nelle casse della stessa Bce.
Questi i segnali di persistente tensione nel sistema bancario dell'euro che emergono dai dati diffusi quotidianamente dall'istituto di Francoforte: ieri le banche hanno preso in prestito dalla Bce 14,8 miliardi di euro, il medesimo ammontare del giorno prima, e hanno preferito depositare all'Eurotower 446,3 miliardi, una cifra vicina al massimo storico mai visto nell'era dell'euro e toccato il 27 dicembre a 452 miliardi.
Tutto questo a dispetto della maxi-asta straordinaria a tre anni con cui l'Eurotower, prima di Natale, ha foraggiato 523 banche con quasi 500 miliardi. Da allora, il picco massimo di prestiti richiesti e' stato raggiunto giovedi' scorso con 17,3 miliardi, il livello piu' alto da giugno 2009, ma i dati degli ultimi giorni confermano che la sete di liquidita' resta molto forte anche nel confronto con il trend dei periodi piu' difficili della crisi del debito sovrano.
Gli istituti finanziari sono sempre piu' impegnati a rimpinguare in via precauzionale, e non solo, le proprie casse. Ma continuano anche a essere diffidenti e a non prestarsi denaro fra loro – e tantomeno alle aziende – preferendo parcheggiare la liquidita' in eccesso presso la Bce al tasso di appena lo 0,25%. Da giorni i depositi marciano su livelli superiori ai 400 miliardi e per ora, dunque, restano disattese le aspettative di Ue e Bce che hanno scommesso su maxi-iniezioni di liquidità per scongiurare un credit-crunch nella speranza che si riattivasse il motore del credito nell'economia reale.
Ma un campanello di allarme è soprattutto il massiccio ricorso al costoso canale dei prestiti overnight:l'interesse applicato e' dell'1,75%, un tasso poco conveniente che le banche di solito accettano a fronte di difficolta' improvvise e di breve durata.
Nel caso di questi ultimi giorni, potrebbe esserci la necessita' di rimpolpare i bilanci per la chiusura d'anno, come ricorda ad esempio il Financial Times che pero' avverte: se la corsa ai prestiti overnight non dovesse rallentare nei prossimi giorni, ''potrebbero diffondersi timori per una possibile crisi bancaria'' all'interno dell'eurozona.
