L’AQUILA – Dopo il sisma del 2009 i fondi erogati per la ricostruzione in Abruzzo si sono persi in una miriade di lungaggini e contributi inutili. A puntare l’attenzione sui possibili sprechi è la Corte dei conti che ha accolto la segnalazione di un “pregiudizio erariale” per “gravi ritardi accumulati nella realizzazione dei moduli abitativi provvisori”. L’ammontare degli sprechi è al momento imprecisato.
Secondo i dati riportati dal quotidiano la Repubblica, i controlli della Guardia di Finanza tra maggio e dicembre 2011, hanno fatto recuperare ai comuni dell’Aquila 230 mila euro di finanziamenti concessi per il “mantenimento del reddito delle imprese colpite dal sisma”. I fondi erano stati assegnati con procedure irregolari.
Alla magistratura contabile è giunta anche la denuncia riguardante 500 coppie di abitanti del capoluogo abruzzese che avrebbero riscosso, in questi anni, un doppio contributo di “autonoma sistemazione” fingendo di essere separate o divorziate. Infine la Finanza avrebbe scovato una trentina di casi nella Valle Peligna, cui sarebbero stati accreditati contributi non richiesti. Li hanno restituiti.