ROMA – La crescita dell’Italia prosegue ma modesta e senza far ripartire l’occupazione con le famiglie che, strette fra disoccupazione, cassa integrazione e la fiammata dell’inflazione, non riattivano i consumi e tornano a perdere fiducia nel futuro sebbene l’indebitamento rimanga basso.
La Banca d’Italia traccia un quadro non brillante della situazione nel suo ultimo bollettino economico dove, alle difficoltà delle famiglie, si affianca ”una modesta accelerazione dell’attività produttiva nel primo trimestre del 2011, come indicato dalla lieve ripresa della produzione industriale e dalla più vivace dinamica delle esportazioni in gennaio e in febbraio”.
Il clima di fiducia delle imprese industriali e le attese sulla domanda sono migliorati, attestandosi su buoni livelli.
Passano l’esame i conti pubblici e Via Nazionale ricorda, riportando le previsioni del governo contenute nella Def, comunque che per arrivare a un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014 verrà richiesta una ”manovra di correzione dei conti per circa 2,3 punti percentuali di pil nel biennio 2013-2014” (circa 35 miliardi di euro ndr).
Per il segretario del Pd Pierluigi Bersani, i dati dell’istituto centrale evidenziano ”problemi drammatici: l’occupazione da sola non riprende e lavora un giovane su cinque . Dovremmo passare i giorni e le notti su un pacchetto di riforme immediate per dare un po’ di spinta all’economia e all’occupazione”.
A frenare la ripartenza del mercato del lavoro, secondo la Banca d’Italia, sono i livelli produttivi distanti da quelli precedenti l’avvio della recessione e un’incidenza ancora elevata degli occupati in Cassa integrazione.
“Dopo un lieve incremento nel quarto trimestre del 2010, il numero degli occupati – spiega Bankitalia – è ripiegato nel primo bimestre di quest’anno sui livelli minimi dell’estate scorsa. Sono tornate a crescere le assunzioni con contratti flessibili e a tempo parziale; è proseguita la contrazione delle posizioni permanenti a tempo pieno”.
Nel Bollettino si evidenzia ancora che ”il tasso di disoccupazione rimane stabile sui valori medi dello scorso anno, mentre sono aumentate l’incidenza dei disoccupati di lungo periodo e la disoccupazione giovanile”. La metà di chi cerca lavoro inoltre lo fa da oltre dodici mesi e il numero degli ‘scoraggiati’, ovvero quelli che non la cercano più si è ulteriormente ampliato.
Per il segretario aggiunto Cisl Giorgio Santini occorre dare ”più forza alle politiche attive, apprendistato e credito di imposta per favorire le assunzioni” mentre il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni rileva come fino al 2013 il ” tasso di occupazione resterà sensibilmente più basso del 2008, cioè con centinaia di migliaia di posti che continueranno a mancare”.
L’occupazione ancora stagnante ha un effetto deprimente sui consumi delle famiglie che, cresciuti solo dello 0,3% a fine 2010, non si sarebbero rafforzati a inizio 2022. Per questo il clima di fiducia è tornato a calare all’inizio di quest’anno dopo il miglioramento nel secondo semestre 2010.
L’istituto centrale segnala poi come il debito delle famiglie è continuato ad aumentare lievemente nel quarto trimestre arrivando al 65,6% del reddito disponibile a causa dell’aumento dei prestiti bancari a medio e lungo termine, un livello comunque ben al di sotto dell’area euro (98%). Nei primi mesi del 2011 i tassi sui mutui sono ancora saliti portandosi, nella media (fisso, variabile) al 3,3% in febbraio.