Silvio Berlusconi, Mario Draghi e Gianni Letta: il presidente del Consiglio e il sottosegretario hanno ricevuto il governatore di Bankitalia a Palazzo Grazioli per un colloquio riservatissimo.
Palazzo Chigi in un comunicato scrive che si è trattato di «uno dei periodici incontri destinati all’analisi della situazione economica interna ed alle prospettive internazionali».
Quel che è certo è che Draghi aveva appena incontrato i vertici dei sei principali gruppi italiani (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Mediobanca, Banco Popolare e Ubi), in quello che ormai è diventato un incontro tradizionale. Si può quindi supporre che il governatore abbia esposto al premier le conclusioni del workshop. Ed abbia tracciato il quadro della situazione economica, delineando il percorso di uscita dalla crisi anche sulla base dell’analisi internazionale. Difficile sapere se si sia parlato della successione a Jean Claude Trichet alla guida della Banca Centrale Europea.
Il suo mandato scade a fine ottobre 2011 e da più parti si è fatto il nome del governatore italiano come possibile candidato. In questo caso il sostegno del governo appare scontato: «Non so se ne abbiano parlato, ma l’esecutivo non potrebbe che sostenere un italiano in quell’incarico», spiega uno dei consiglieri più vicini a Berlusconi. Ciò nonostante i rapporti fra Giulio Tremonti e Draghi non siano proprio idilliaci. Se l’argomento è stato sollevato, magari dallo stesso Cavaliere, è dunque possibile immaginare che il premier abbia dato pieno appoggio all’inquilino di via Nazionale. Ancor più difficile sapere se la politica economica del governo sia stata uno dei temi sul tavolo. La linea del rigore piace a via Nazionale. E Berlusconi, unitamente a Tremonti, hanno più volte ribadito che l’equilibrio dei conti pubblici resta una priorità .