Crisi Euro: convocata riunione d’emergenza della Commissione europea

Josè Manuel Barroso

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, appoggia l’Unione europea nei suoi tentativi di difesa dell’euro, ma non nasconde: “Sono molto preoccupato di ciò che sta avvenendo in Europa” soprattutto per quanto riguarda gli attacchi della speculazione finanziaria. “Stabilizzare l’Unione Europa – prosegue Obama – sarà una cosa ottima anche per gli Stati Uniti”.

“I problemi della Grecia dimostrano che tutti i Paesi sono interconnessi e per questo motivo la cornice del G20 è così importante” sottolinea ancora Obama.

La cancelliera tedesca Angela Merkel  conferma alla stampa tedesca che la risposta dei governi europei alla crisi greca, che rischia di contagiare altri Paesi dell’Eurozona, sarà “decisiva”.

“La situazione è grave”, ha detto la Merkel. “Se osservate gli spread di giovedì o di venerdì vi accorgerete che ci sono sviluppi non in un solo paese ma in diversi Paesi”. La Cancelliera ha poi sottolineato che i leader di Eurolandia resteranno “uniti”.

Molte le attese per la riunione d’urgenza della Commissione europea convocata per domenica  9 maggio a  Bruxelles. Il presidente dell’esecutivo comunitario José Manuel Barroso ha chiamato a raccolta per 13 tutti i commissari per dare seguito alle decisioni prese venerdì notte dal vertice straordinario dell’Eurogruppo e per fare fronte alla crisi che sta colpendo la moneta unica.

La Commissione dovrà tra l’altro varare il piano salva-Stati che sarà poi discusso, nel pomeriggio, dai ministri delle Finanze dei 27.

La Commissione, secondo quando indicato nella dichiarazione congiunta dei leader dei 16 Paesi dell’Eurozona, in considerazione delle attuali “circostanze eccezionali” deve predisporre un meccanismo di stabilizzazione che sia in grado di assicurare la solidità e l’integrità finanziaria di Eurolandia e mettere al riparo la moneta unica da attacchi speculativi.

Questo meccanismo, in base alle indicazioni finora raccolte, dovrebbe prevedere anche un fondo di ‘pronto intervento’ – che potrebbe avere una dotazione iniziale di circa 70 miliardi di euro – a cui ricorrere per aiutare i Paesi in difficoltà, evitando così che la crisi partita della Grecia si estenda ad altri, in primo luogo Portogallo e Spagna. I dettagli del meccanismo saranno elaborati già nel pomeriggio di sabato 8 maggio da da Bruxelles e dovrebbero dare la possibilità alla Commissione di raccogliere finanziamenti sui mercati destinati ad alimentare il fondo salva-Paesi. Anche la Bce sarà chiamata a fare la sua parte anche attraverso l’acquisto di titoli del debito pubblico dei Paesi in crisi.

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Emiliano Condò