Fillon ha confermato che le spese dello Stato, fatta eccezione per gli interessi sul debito e la spesa pensionistica, saranno congelati in valore assoluto per i prossimi tre anni« (2011, 2012 e 2013). Fillon ha anche chiesto ai ministri di “fare in modo che la spesa sia strettamente mantenuta al livello previsto” dalla legge di bilancio.
In questo quadro, il premier conferma che un dipendente pubblico su due non sarà sostituito al momento in cui andrà in pensione. “Le spese per il funzionamento corrente dello Stato diminuiranno del 10% in tre anni, con una riduzione del 5% dal 2011”, ha detto ancora il braccio destro del presidente Nicolas Sarkozy. Il deficit dello Stato è solo una delle tre componenti del deficit pubblico, insieme alla sicurezza sociale e alle collettività territoriali.
Il governo francese esclude “un aumento massiccio delle tasse”, ma “la politica di riduzione del deficit pubblico riguarderà tutti i cittadini”, ha spiegato il portavoce del governo, Luc Chatel.
Il governo, ha continuato Chatel, che ha parlato con i giornalisti al termine di un seminario sul bilancio 2011-2013, respinge l’idea di una politica di rigore in Francia: “non vogliamo un aumento massiccio delle tasse – ha aggiunto – che avrebbe per effetto immediato di asfissiare l’economia. Vediamo che la ripresa è alla nostra portata, ma resta fragile”.