La crisi dell’Irlanda? ”Lo avevo previsto. E non sono Nostradamus”. Questa la risposta del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a chi gli chiedeva di commentare le preoccupazioni sulla crisi irlandese. ”Nel dibattito sulla crisi in Parlamento nell’autunno del 2008 – ha ricordato il ministro – avevo detto che c’erano due fasce di crisi che si stavano sviluppando, una da est a ovest e un’altra da nord a sud. E non sono Nostradamus”.
La crisi in Irlanda è infatti molto accentuata. Il salvataggio delle banche irlandesi può costare al governo di Dublino tra i 40 e i 50 miliardi di euro. E’ il conto che alla fine lo Stato potrebbe trovarsi a pagare in base alle stime contenute nel piano annunciato oggi dalla Banca centrale irlandese.
L’Irlanda – che ha già iniettato 33 miliardi nel sistema bancario del Paese – rafforzerà il controllo in Allied Irish Bank, e dovrà iniettare altra liquidità in Anglo Irish Bank. E con i nuovi aiuti, il deficit del Paese potrebbe raggiungere il 32% del Pil. Ma Tremonti già lo sapeva.