”Dal punto di vista politico-finanziario non vedo alcun motivo perchè l’Italia possa venire punita dai mercati, soprattutto adesso che si è allontanata la prospettiva di una crisi di governo”. La rassicurazione arriva dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, che sottolinea come il parlamento italiano abbia approvato ”una manovra finanziaria da 24 miliardi con notevoli risparmi e, nonostante il debito sia al 118% del Pil per il 2010, sono stati fatti notevoli sforzi per riportare in ordine i conti pubblici”.
Intervistato dal Corriere della Sera, Juncker insiste sulla proposta di emettere eurobond attraverso un’Agenzia europea del debito. La Germania, spiega, è contraria ”perchè ritiene che gli eurobond porterebbero a un aumento dei tassi di interesse delle obbligazioni europee”. Invece ”spronerebbero la creazione di un grande mercato obbligazionario omogeneo e molto liquido, analogo a quello degli Usa”.
Per il premier lussemburghese ”la Spagna e il Portogallo farebbero bene oggi e domani a presentare in dettaglio”, al tavolo dei capi di Stato e di governo della Ue, ”riforme strutturali da introdurre, oltre ai piani di consolidamento già annunciati, per chiarire come intendono mettere ordine in casa propria, e calmare le turbolenze dei mercati”.
Quanto poi alle decisioni che Juncker si attende dal Consiglio europeo, il premier lussemburghese spiega: “Si concentrerà soprattutto sulla decisione per la modifica del Trattato riguardante l’eurozona. Si dirà che Eurolandia costituisce un meccanismo permanente anticrisi per garantire la stabilità del sistema finanziario europeo. E che l’utilizzo di questo meccanismo sottopone i paesi che ne usufruiranno dopo il 2013 a chiare condizioni, molto severe, analoghe a quelle cui sono sottoposte ora la Grecia e l’Irlanda. Poi i ministri finanziari saranno incaricati di elaborare i dettagli del meccanismo salva-stati che saranno decisi al Consiglio europeo tra sei mesi circa”.