Per chi cerca lavoro verrebbe da consigliare di lasciar perdere di affannarsi nella ricerca e di aspettare il 2011 eventuali tempi migliori. Questo almeno risulta leggendo gli ultimi dati di Confindustria sull’occupazione. E sull’evasione fiscale si sbilancia: “sbalorditiva” è la cifra che viene fuori, sbalorditiva è la sottovalutazione del problema. Sbalorditivo, forse, che Confindustria se ne accorga solo ora.
Il Centro studi ”stima che il 2010 si chiuderà con 480 mila persone occupate in meno rispetto al 2008”, cioè quando la crisi ha iniziato a mordere sul serio. Nessun miglioramento da allora, nessuna crescita ma anzi, la caduta sembra ancora non arrestarsi. Aumenta il ricorso alla cassa integrazione, ”che rimarrà alto per il resto del 2010”. La crisi ha fatto perdere in tutto 450 mila posti (dati aggiornati a fine giugno) e con gli altri 30 mila ”a rischio” nella seconda metà dell’anno ecco che si arriva a quota 480mila.
Tempi migliori? Non prima dell’inizio del 2011: per il CsC ”l’occupazione non ripartirà prima dell’anno prossimo”, con una stima del +0,4% delle unità di lavoro e un tasso di disoccupazione che ”salirà , terminando il 2011 al 9,3%”.
Guardando a livello globale Confindustria sottolinea poi che ”la performance dell’Italia è tra le peggiori, così come lo era stata nella recessione”. Nel rapporto d’autunno ha rivisto al ribasso anche le stime di crescita per il 2011 (al +1,3%, dal +1,6% stimato a giugno) e confermato le previsioni per il 2010. Anche in Italia la ripresa ”perde slancio”, anzi, “rallenta” per colpa di “venti contrari”: “L’estate ha accumulato nuovi dubbi sugli sviluppi nell’immediato futuro. La messe di statistiche congiunturali è stata più scarna di notizie positive e fa presagire un rallentamento. È legittimo il timore che la frenata sia determinata dal prevalere di venti contrari che impediscono il consolidamento e l’autostenibilità della fase espansiva”.
Per Confindustria, poi, l’evasione fiscale è ormai a livelli “sbalorditivi” e vale molto più di 125 miliardi di euro. “L’ammontare delle risorse sottratte ogni anno alle casse dello Stato ha raggiunto cifre sbalorditive: 125 miliardi secondo i calcoli del Csc elaborati a giugno, che alla luce dei nuovi dati sul sommerso diffusi nel frattempo dall’Istat appaiono nettamente sottostimati”.
