ROMA – ''Serve una manovra straordinaria di vendita di asset e società pubbliche, che consenta di abbattere il debito. Se si decidesse di mettere in vendita asset per alcune decine di miliardi nel primo semestre dell'anno, magari poi seguite da un altro round di privatizzazioni nella seconda meta', sarebbe un segnale importante''. Lo afferma Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, in un'intervista alla Stampa.
Marcegaglia chiede al ministro Passera di ''trovare il modo per sbloccare i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese, anche in titoli di Stato. Sono 70 miliardi che devono andare alle imprese creditrici. E' un'urgenza che non si può rimandare''. Inoltre ''devono accelerare anche i pagamenti tra privati'', con ''il recepimento della direttiva europea che li prevede a 60 giorni''.
La stretta del credito, prosegue l'imprenditrice, ''è un problema di sopravvivenza. Le banche hanno avuto fondi dalla Bce e ne avranno ancora in febbraio: devono rimetterli in circolo per le imprese e le famiglie''.
In merito alla spending review del governo, per Marcegaglia non bisogna tagliare, ma al contrario ''investire di più sulla ricerca e l'innovazione, poi sull'istruzione e infine sulle infrastrutture immateriali e anche materiali'', orientando i tagli ''su tutta la parte del funzionamento della macchina statale''.
Passando all'Europa, la numero uno di Confindustria propone che gli Eurobond vengano ''usati per finanziare le grandi strutture''. Intervistata anche da Repubblica, sottolinea poi l'importanza che ''l'Europa tutta guardi alla crescita, per il suo bene e anche per il futuro dell'euro. Guai se restasse agganciata solo al concetto di rigore: ci sarebbero derive anti-europee, atteggiamenti protezionistici''.
