Crisi: in Spagna tagli da 15 miliardi per evitare l’effetto-Grecia

Il premier spagnolo Zapatero

Un taglio da 15 miliardi di euro: è quello che ha deciso il governo di Madrid per evitare che la Spagna possa finire come la Grecia, dopo essere stata più volte indicata dalle agenzie di rating come paese a rischio. L’esecutivo spagnolo ha dunque accettato di stringere ulteriormente la cinghia come richiestogli dai soci Ue: secondo quanto riferito dalla stampa locale, Madrid ha annunciato un taglio aggiuntivo da 15 miliardi di euro per 2010 e 2011 indirizzato a far scendere più rapidamente il deficit, bloccando così la speculazione dei mercati sul paese.

Il ministro dell’economia Elena Salgado ha annunciato che i tagli aggiuntivi saranno pari allo 0,5% del Pil quest’anno e all’1% nel 2011 per un ammontare di 5 miliardi in questo esercizio e di 10 nel prossimo. L’obiettivo è far scendere il deficit – che ha chiuso il 2009 all’11,4% del Pil – al 9,3% a fine anno (invece che al 9,8%) ed al 6,5% nel 2011 (dal 7,5% previsto).

La pressione dei soci Ue – soprattutto di Francia e Germania secondo El Mundo -, avrebbe fatto fare marcia indietro al premier socialista José Luis Zapatero, che la settimana scorsa aveva assicurato di voler evitare un taglio “drastico” della spesa per non mettere in pericolo la ripresa economica, ricorda El Pais. Il problema per il governo è ora individuare che voci tagliare nei ministeri già colpiti da tagli per 5 miliardi previsti dal piano di austerità a febbraio, quando i mercati iniziarono a speculare sulla Spagna. Allora le sforbiciate costarono ai ministeri circa 3,5 miliardi, soprattutto in investimenti.

Oggi la stampa è d’accordo che i nuovi tagli colpiranno la spesa e gli investimenti – che verranno ritardati se non considerati indispensabili -, visto che il premier ha più volte assicurato che non taglierà la spesa sociale, gli aiuti allo sviluppo, i salari dei funzionari nel 2010 e non è previsto un ulteriore aumento delle tasse. Per il 2011 invece il governo prevede un taglio della spesa in funzionari che, secondo El Mundo, potrebbe superare il 20%. I dettagli, che si patteggeranno tra oggi e domani, saranno resi noti dal premier Zapatero mercoledì in un intervento alla Camera.

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