Crisi: spread Btp-Bund a nuovo record, poi si raffredda. Piazza Affari in ripresa

ROMA – Giorno altalenante per la Borsa: inizio tragico, con Milano in discesa verticale e un nuovo record, dalla nascita dell’euro, per gli spread fra il Btp italiano e il Bund tedesco che arrivano a 390 punti. L’incertezza dovuta alla situazione economica Usa, alla chiusura negativa di Wall Street e dei mercati asiatici, spinge gli investitori agli acquisti sul decennale tedesco allargando così ulteriormente la ‘forbice’. Poi durante la giornata la situazione migliora: Piazza Affari risale e lo spread si raffredda sotto i 370 punti.

Avvio di seduta nervoso e contrastato per la Borsa valori, che dopo una fase convulsa con indici a picco è riuscita ad arginare le vendite e passare in positivo. L’indice Ftse Mib, che aveva toccato il -2,5%, segna ora un +0,60%, All Share a + 0,46%, facendo meglio delle altre borse europee. Andamento oscillante per le banche, con Intesa e Banco Popolare sospese sul -4,9% e poi rientrate con ribasso ora pari al -1,4% e ‘0,5% rispettivamente. Unicredit attesa oggi ai conti perde lo 0,9%, Bpm a +2,3%, Monte Paschi -1,1%. In calo gli industriali, con Fiat -0,7%, Fiat Industrial sospesa sul -4,9%, Finmeccanica -1,6%. Exor a -1,7%. Rialzi per Pirelli (+0,8%), Telecom (+1,3%), Prysmian (+1,4%), Terna (+1,2%), sale anche Enel (+0,5%). St cede il 2,6%.

Positiva anche Madrid (+0,72%), mentre restano negative le altre piazze, con Parigi a -0,54%, Francoforte -0,68% e Londra -1,27%. In mattinata si sono chiuse le borse asiatiche continuando a perdere punti. Il Nikkei è a 9.630,62, in discesa del 2,16%; l’Hang Seng perde poco meno, il 2,04% fino a 21.961,33 punti; lo Shanghai composite lo 0,18% a 2.674,31. Male anche Seul (-2,67%) e Giacarta (-1,32%).

Avvicinandosi a meta’ seduta Piazza Affari consolida il suo tentativo di recupero: l’indice Ftse Mib segna una crescita dell’1,24%, l’Ftse All Share un aumento dell’1,15%. Sono le banche a trainare la Borsa milanese, per ora la migliore in Europa insieme a Madrid: Mediolanum cresce del 4,92%, Mps del 4,72%, Unicredit del 4,61% in attesa della semestrale. Bene tra gli assicurativi Generali: +3,14% dopo la diffusione del ‘consensus’ degli analisti sui conti che saranno diffusi domani. Intesa SanPaolo (+2,20%) ha nettamente recuperato dopo l’apertura difficile. Nella ‘galassia Ligresti’ corre Premafin (+6,01%) mentre Fondiaria-Sai cresce del 2,20%. Acquisti anche su Telecom Italia (+2,11%) mentre il ‘gruppo Fiat’ si e’ portato sopra la parita’: Exor +1,05%, Industrial +0,96%, Fiat spa +0,49%. Sempre in calo Eni (-1,43%) in scia alla debolezza dei titoli dell’energia a livello europeo, Male Stm e Saipem, che cedono rispettivamente il 2,40% e il 2,63%.

Dall’altra parte dell’Oceano l’agenzia di rating Moody’s ha abbassato l’outlook sugli Stati Uniti da “stabile” a “negativo” pur confermando il giudizio AAA. Secondo gli analisti, gli Usa potrebbero veder scendere il loro rating in caso di “un indebolimento della disciplina di budget l’anno prossimo” o se “la congiuntura economica si deteriorasse in maniera significativa”. Il giudizio di Moody’s arriva dopo l’accordo sul debito che ha evitato il default.

Anche l’agenzia di rating cinese Dagong ha abbassato il rating sugli Usa di un gradino, da A+ ad A dopo il via libera del Congresso mentre l’outlook resta “negativo”. Lo scorso 14 luglio, Dagong aveva già abbassato l’outlook a “negativo” mentre a novembre aveva tagliato il giudizio da AA a A+. L’agenzia di rating cinese, a differenza di S&P, Moody’s e Fitch, è l’unica a non riconoscere il livello massimo di merito agli Usa.

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Alessandro Avico