Secondo gli operatori di mercato il crollo delle borse europee non è direttamente legato all’allarme sui debiti sovrani. Insomma non è colpa della Spagna, del Portogallo e della Grecia se l’euro è in caduta libera insieme ai listini continentali. I timori espressi sui deficit sono stati in realtà presi a pretesto dagli investitori per portare a casa i profitti realizzati con la corsa registrata dalle Borse negli ultimi mesi.
«È evidente che gli speculatori stiano smontando le posizioni: sta crollando l’euro e stanno crollando anche le Borse europee», ha commentato un trader, secondo il quale numerosi investitori internazionali negli ultimi mesi hanno preso a prestito negli Stati Uniti, dove il costo del denaro è poco più di zero, e hanno investito in Europa, provocando un rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro.
Non appena, come in questi giorni, ci sono notizie preoccupanti «vengono quindi smontate le posizioni e quindi si assiste a un movimento contrario, di indebolimento della moneta unica, repentinamente piombata ai minimi da giugno 2009, e di crollo degli indici borsistici e anche dei prezzi dei bond».
La divisa unica in effetti è ai minimi dallo scorso maggio contro il dollaro e perde terreno contro tutte le principali divise tra cui yen e franco svizzero. Al punto che la Banca nazionale svizzera è stata vista intervenire stanotte vendendo franchi. L’euro è indicato a 1,3663 dollari (1,3786 finale ieri) nuovo minimo dal 20 maggio 2009.
Anche Joseph Stiglitz, 67 anni, premio Nobel per l’Economia e professore alla Columbia University, è dello stesso avviso. Intervistato da La Stampa punta il dito contro gli speculatori di professione, che scommettono sull’indebitamento degli stati.
«Tutta colpa degli speculatori che prendono di mira i governi più indebitati» la sua accusa perentoria.
«E’ un paradosso assurdo: in Europa i governi hanno contratto molti debiti per salvare il sistema finanziario, le banche centrali tengono i tassi bassi per aiutarlo a riprendersi oltre che per favorire la ripresa. E la grande finanza che cosa fa? Usa i bassi tassi di interesse per speculare contro i governi indebitati. Riescono a far denaro sul disastro che loro stessi hanno creato».
La gente comune perde, la grande finanza guadagna ancora di più. Morale? I colpevoli sono premiati mentre gli innocenti sono stati puniti.
Il professore americano si dice preoccupato per la gente comune, che in fondo ci rimette sempre. Ad essere preoccupato è anche il commissario europeo, Joaquin Almunia, che ha puntato l’indice su Grecia, Spagna e Portogallo.
A poco sono valse le rassicurazioni del presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, secondo il quale la Spagna e il Portogallo «non rappresentano un rischio» per la stabilità dell’Eurozona. Così ieri, 4 febbraio, il mercato madrileno ha ceduto oggi il 5,94% e quello di Lisbona il 4,98%.