Crisi, in America accelera la ripresa. Ma resta il nodo disoccupazione

L’America si avvia verso la ripresa. Nonostante il dato della crescita nel quarto trimestre dell’anno scorso sia stato leggermente al disotto delle previsioni, il3,2 per cento contro l’atteso 3,5 per cento, nel mese di dicembre la spesa personale – indicatore dei consumi privati – e i redditi sono cresciuti, rispettivamente dello 0,7 per cento e dello 0,4 per cento.

Come sottolinea il Sole 24 Ore, benché la Borsa in questi giorni abbia risentito dei disordini in Egitto, il tasso di aumento generale dei consumi, cresciuti del 4,4 per cento nel 2010, fa ben sperare, e soprattutto fa pensare che la crescita abbia poggiato meno sul contributo che deriva dalle scorte di magazzino, come succedeva in passato.

Un fattore importante nella ripresa sono state le esportazioni, settore rimasto fermo in passato, su cui ora Barack Obama punta molto per rilanciare l’occupazione interna. La domanda in crescita dimostra una maggiore sicurezza nella gente pronta ad utilizzare i guadagni in c0nsumi più che per i risparmi, dando una spinta all’economia interna.

Un altro indicatore importante è quello relativo all’output totale in termini nominali – e no reali -, che per la prima volta dall’inizio della crisi è tornato sul livello pre-recessione.

Certo, sottolinea Mario Platero, pur con un dato non disprezzabile non ci sono ancora le condizioni per un recupero sul fronte dell’occupazione. Le previsioni di crescita dei consumi per il 2011 sono buone ma non sufficienti per formare nuova occupazione.

L’inflazione nel 2010 è rimasta sotto controllo, crescendo complessivamente dell’1,8 per cento. Il costo del lavoro è aumentato meno del previsto. Ma il timore del contagio, che ora preoccupa il Giappone, rimane.

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Maria Elena Perrero