“Goldman Sachs non ha scommesso contro i propri clienti. E dalla transazione oggetto delle accuse di frode da parte della Sec ha perso 1,2 miliardi di dollari”. Lloyd Blankfein, amministratore delegato della banca, ha difeso l’istituto e le sue pratiche, ammettendo che l’azione civile intentata dalla consob americana nei confronti dell’istituto è stato «uno dei giorni più brutti della mia vita professionale».
Mentre il Senato si appresta al voto procedurale sulla riforma finanziaria con i repubblicani pronti a bloccare la riposta democratica, Goldman Sachs ha reso noto il testo del discorso che Blankfein pronuncerà proprio in Senato domani, in occasione dell’audizione convocata per far luce sulle accuse della Sec, secondo la quale la banca ha frodato gli investitori con Abacus, prodotto finanziario legato al mercato immobiliare.
In tono conciliatorio Blankfein si schiererà a favore di una riforma delle regole, mettendo in evidenza come le banche svolgono un’importante funzione sociale, favorendo la crescita economica e la creazione di occupazione. «Riconosco comunque che molti americani sono scettici circa il contributo delle banche di investimento all’economia e sono comprensibilmente arrabbiati su come Wall Street abbia contribuito alla crisi finanziaria» ha spiegato l’amministratore delegato di Goldman in base al testo diffuso. «Non avevamo eccessive posizioni corte contro il mercato immobiliare, non abbiamo scommesso contro i nostri clienti. Riteniamo di aver gestito il rischio nel modo in cui i nostri azionisti e i regolatori si aspettavano da noi» ha aggiunto Blankfein, osservando come la banca sia «orientata ai clienti da 140 anni e se i nostri clienti iniziano a pensare che non meritiamo la loro fiducia, non possiamo sopravvivere».
«Riconosco anche quanto complessa la transazione possa apparire a molti. Dobbiamo fare un lavoro migliore per raggiungere un equilibrio fra ciò che un cliente informato ritiene importante per i suoi obiettivi di investimento e – ha osservato Blankfein – ciò che il pubblico ritiene che sia eccessivamente complesso e rischioso».
La testimonianza di Blankfein arriva a poca distanza dall’atteso voto procedurale in Senato. I repubblicani minacciano di bloccare la discussione se non sarà raggiunto un accordo con i democratici su un’ampia revisione del progetto. Il testo su cui si svolgerà il voto procedurale prevede l’obbligo per le banche di separare le divisioni coinvolte nel trading degli swap. I democratici hanno raggiunto un accordo per eliminare l’articolo al disegno di legge per il quale la Berkshire Hathaway di Warren Buffet e che esonerava dalle nuove norme stringenti i derivati esistenti.
Le accuse a Goldman Sachs di aver raccolto circa 3,7 miliardi di dollari nel 2007 effettuando “pesanti scommesse” su strumenti di investimento legati ai mutui, inclusi alcuni creati dalla stessa banca sono state formulate in particolare, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, da Carl Levin, il democratico alla guida della sottocommissione permanente di indagine del Senato. Levin, citando documenti ed email di Goldman in suo possesso, afferma che la banca ha «ripetutamente messo il proprio interesse e i propri profitti al di sopra degli interessi dei suoi clienti». «Vendere ai propri clienti prodotti nei confronti dei quali si sta scommettendo è una pratica comune che noi riteniamo debba essere fermata. Pensiamo – ha osservato Levin – che ci siano diverse banche che fanno ricorso a tale pratica ma al momento ci stiamo concentrando su una».