NEW YORK – Dell lascia la Borsa e dagli azionisti torna nelle mani del fondatore, Michael Dell. Un’operazione che costa 24,4 miliardi di dollari. Anche se gli azionisti lamentano che è troppo poco.
Michael Dell, fondatore dell’omonima azienda produttrice di computer, e il fondo di private equity Silver Lake, hanno intenzione di offrire agli azionisti 13,65 dollari ad azione, un 25% in più rispetto alla quotazione delle azioni dell’11 gennaio scorso, ultimo giorno di contrattazione prima delle voci di delisting (cioè di uscita dalla Borsa).
Per la Dell è stato fatale il successo di smartphone e tablet, che ha fatto perdere un’ampia quota di mercato a quella che è la terza azienda produttrice di pc dopo Hp e Lenovo.
La transazione dovrebbe avvenire, scrive il Wall Street Journal, attraverso una combinazione di azioni e contanti. Se gli azionisti accetteranno l’offerta si realizzerà la maggiore privatizzazione dall’inizio della crisi finanziaria, nel 2008. L’operazione potrebbe concludersi entro la fine del 2014.
Oltre a Michael Dell e a Silver Lake anche Msd Capital, L. P., Microsoft (è Windows il sistema operativo dei pc Dell), Bofa Merrill Lynch, Barclays, Credit Suisse e Rbc Markets contribuiranno a finanziare l’operazione.
Michael Dell, che ha fondato l’azienda nel 1984 e oggi detiene circa il 14% delle quote, resterà presidente e amministratore delegato.
La quotazione in Borsa della Dell risale al 1988. Allora l’azienda valeva 85 milioni di dollari. Il titolo ha guadagnato fino al 2007, anno in cui debuttò il primo smartphone. Da allora ad oggi ha perso oltre la metà del proprio valore.
Per il 2013 Bloomberg prevede ricavi per quasi 3 miliardi di dollari, mezzo miliardo in meno del 2012.
