Economia

Diplomati magistrali: senza laurea niente cattedre, solo supplenze

Diplomati magistrali: senza laurea niente cattedre, solo supplenze

ROMA – Diplomati magistrali: senza laurea niente cattedre, solo supplenze. “Il possesso del solo diploma magistrale, sebbene conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale”, stabilisce l’ultima sentenza del Consiglio di Stato.

Significa che gli interessati, una platea di circa 60mila persone inserite “a pettine” nelle graduatorie, non potranno accedere alla cattedra di professore ma potranno svolgere solo supplenze. Cioè escono definitivamente dalle graduatorie del ministero mentre restano in quelle degli istituti scolastici

Il Consiglio di Stato in seduta plenaria ha dunque revocato ai diplomati delle magistrali il diritto ad essere inseriti nella seconda fascia delle graduatorie (abilitati ma non inseriti nella prima fascia delle graduatorie ad esaurimento). La terza fascia, appunto, comprende le graduatorie da cui i presidi attingono solo per le supplenze.

La questione, finita davanti ai tribunali amministrativi, era stata finora risolta con sette sentenze a favore dei ricorrenti. Una specie di guerra tra vecchi diplomati e nuovi laureati in scienze della formazione, perché questi ultimi rischiavano di essere scavalcati.

I legali del Miur spiegano: “Questa sentenza avrà un riflesso immediato per i 5.300 che hanno firmato un ricorso e riflessi nel tempo su tutti gli altri diplomati magistrali. Chi non è entrato nelle Gae non ci entrerà più, chi è già dentro tornerà nelle graduatorie di istituto”. Dopo una lunga battaglia le storiche precarie dell’infanzia oggi scrivono: “Un diploma da solo non basta per insegnare nella scuola pubblica, i bambini vanno messi al centro di ogni scelta”. Le associazioni Adida e Mida, che difendono i precari diplomati magistrali, hanno annunciato una manifestazione in piazza il prossimo 8 gennaio. (Corrado Zunino, La Repubblica)

 

Published by
Warsamé Dini Casali