ROMA – I ricchi sono diventati più ricchi nell’ultimo quarto di secolo: in Italia il tasso di diseguaglianza è aumentato più della media mondiale. I dati illustrano la fotografia del divario al 2008: il reddito medio del 10% più ricco è di dieci volte superiore a quella del reddito medio del 10% più povero. 49.300 mila euro contro 4.877 mila. Nel 1995 quel rapporto era di 8 a 1, la media Ocse è di 9 a 1.
Ma qual è la composizione e la progressione storica della esigua ma sempre più influente fascia più fortunata del Paese? Nel 1980 l’1% più ricco della popolazione italiana deteneva il 7% del reddito nazionale. Questa quota di reddito è arrivata al 10% nel 2008. Restringendo ancor di più la fascia dei Paperoni, si scopre che lo 0,1% più ricco, nello stesso giro di anni, ha visto aumentare la sua quota di reddito dall’1,8% al 2,6%.
Questa cifra va messa a confronto con la corrispettiva diseguaglianza nell’incremento del reddito medio annuo. Quelli bassi sono cresciuti di pochissimo, dello 0,2%. Quelli più elevati dell’1,1%. Il prelievo fiscale marginale su questi redditi è sceso dal 71% del 1981 al 43% del 2010.
