ROMA – In Europa c’è troppo debito e poco lavoro e la situazione andrà peggiorando, la Banca centrale europea lancia l’allarme: “Nel 2012 l’Europa non va”.
“Le condizioni nei mercati del lavoro dell’area dell’euro continuano a deteriorarsi” e “le indagini congiunturali anticipano un ulteriore peggioramento nel breve termine”. Lo scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile sottolineando come l’aumento degli spread di Italia e Spagna nelle ultime settimane “si è verificato sullo sfondo di una riconsiderazione delle prospettive per la crescita nell’area dell’euro” e spiegando che “nel complesso la fiducia dei mercati obbligazionari non ha recuperato completamente”. L’Italia, ma anche la Francia, il Belgio, la Grecia, l’Olanda, il Portogallo e la Spagna, presentano per il 2012 un fabbisogno di rifinanziamento pubblico “particolarmente rilevante” e superiore al 20% del Pil.
“Gli indicatori relativi alla crescita economica basati sulle indagini congiunturali si sono praticamente stabilizzati su livelli modesti nei primi mesi del 2012 e ci si attende una moderata ripresa dell’attività nel corso dell’anno”. E’C’è anche questo nel bollettino mensile della Bce in cui si osserva come “le prospettive economiche restano soggette a rischi al ribasso”. Per quanto riguarda l’analisi economica, prosegue il documento, nel quarto trimestre del 2011 il Pil in termini reali dell’area dell’euro ha registrato una contrazione dello 0,3 per cento.
“I dati delle indagini congiunturali confermano lo stabilizzarsi dell’attività su un livello modesto agli inizi del 2012 – prosegue l’analisi della Bce – e il consiglio direttivo continua ad attendersi una graduale ripresa dell’economia dell’area dell’euro nel corso dell’anno. Le prospettive per l’attività dovrebbero essere sostenute dalla domanda estera, dai tassi di interesse a breve termine molto contenuti nell’area dell’euro e da tutte le misure adottate per promuovere il buon funzionamento dell’economia dell’area”. La Banca centrale europea si aspetta tassi d’inflazione nell’area euro sopra il 2% nel 2012, con “il prevalere di rischi al rialzo” e un rallentamento al di sotto di tale soglia atteso solo nel 2013. Lo si legge nel bollettino mensile della Bce.
