Economia

Donne d’impresa: Maria Murgia, imprenditrice per la morte del marito, successo nella Sardegna maschilista

Donne d’impresa: Maria Bonaria Pisu Murgia, o Bonarella, come la chiamano con affetto le amiche socie di AIDDA Sardegna. Dal 1992 si dedica al lavoro nella sua azienda ereditata dal marito, la società Eredi Murgia s.r.l.

In una terra come la Sardegna meravigliosa ma decisamente maschilista  Maria Bonaria è rimasta vedova improvvisamente. E di necessità in virtù si è trovata ad essere  Amministratore unico dell’autonoleggio Murgia. Questa azienda nasce a Cagliari negli anni 50 e diventa un’importante realtà nell’isola, con un ruolo di primaria importanza nel settore del trasporto turistico e pubblico locale. Escursioni e tour, sono il fiore  all’occhiello dell’azienda. Che si avvale di personale preparato e disponibile a venire incontro alle richieste di tutti clienti. Anche i più esigenti.

La flotta è composta di auto mono volume, autobus da 12 fino a 56 posti, con veicoli. di ultima generazione

“Mio marito in sei mesi se n’è andato  e da moglie e mamma mi sono dovuta reinventare una vita. Con incoscienza, inesperienza e tante difficoltà. Ma sempre armata di buona volontà. Mi sono “improvvisata” imprenditrice, più per esigenze di vita che per ambizione personale”.

Una nuova esperienza di lavoro che, in tanti anni Maria Bonaria è riuscita comunque a consolidare nell’attività già avviata dal marito, proprio perché anche rispettosa del suo operato ed in suo onore. Maria Bonaria, dopo tanti anni non nega oggi   le difficoltà  incontrate, essendo lei molto rispettosa di tutto e di tutti. Perché  questo qualche volta non giova, quando si incontrano concorrenti più spregiudicati che spesso e volentieri non sono altrettanto rispettosi del lavoro e dell’etica altrui. Un gran bel carattere il suo, e soprattutto una grande onestà che, comunque le hanno permesso di resistere  conservando gli impiegati di sempre,  nonostante le difficoltà di un mercato non facile, in particolare nel suo settore, più adatto al genere maschile che a quello femminile. Ma nella vita – si sa – non sempre possiamo permetterci di fare solo quello che desideriamo. Così, ancora una volta, possiamo dire che Maria Bonaria Pisu Murgia, vulgo Bonarella è il classico esempio di donna che ha saputo andare avanti nella vita lavorativa con dignità e tanta buona volontà. Perché se è vero, come abbiamo già detto che non sempre possiamo permetterci di fare quello che desideriamo è altrettanto vero che a volte, come nel suo caso,  possiamo e dobbiamo farlo al meglio.

Molte sono le imprenditrici che hanno affrontato e vinto l’emergenza Covid reinventando il proprio business. Lei come ha vissuto quest’esperienza che ancora non è risolta completamente?

Con pazienza e tenacia, nei servizi del TPL (trasporto pubblico locale) si sono affrontate criticità inaspettate come l’assenza di mascherine (le prime fatte confezionare in tessuto da un’azienda locale), disinfettanti e sanificatori degli ambienti, riuscendo comunque a trovare sempre una giusta soluzione.  A proposito del Turismo, una delle risorse più importanti per la nostra Sardegna,  purtroppo c’è stato il fermo per oltre 1 anno e mezzo. Oggi però, finalmente, si intravede uno spiraglio di ripresa.  La resistenza alla pandemia quindi non è stata vana. I nostri Autisti del settore turistico hanno in dotazione un termometro a infrarossi senza contatto e misurano la temperatura a tutti i passeggeri prima di salire sul Bus per evitare e limitare in tal modo qualsiasi tipo di contagio.

Quindi sui mezzi di trasporto, il problema del contingentamento per il controllo del contagio tra passeggeri non è ancora stato risolto.

Esiste infatti, e non conosciuto da tutti, un unico sistema che può davvero controllare i flussi  di persone in entrata sui bus di linea e non.  Si tratta di una tecnologia  già approvata in Europa ma che ancora non è stata presa in considerazione dai vari DPCM ed il cui uso è facoltativo e non obbligatorio. Questo anche se  sicuramente si tratterebbe dell’unico mezzo anti contagio davvero efficace per il contingentamento del flusso delle persone in salita sui bus.

In Sardegna sono molte le donne che affrontano un settore così “maschile” come il suo?

Un’altra donna nel Nord Sardegna.

È davvero ermetica la nostra Bonarella. Molto riservata ed essenziale, in tutte le sue risposte. Una donna pratica e realista che non ha peli sulla lingua e che non possiede l’arte del politichese che molto dice senza nulla significare.

Ha già pensato ad un cambio generazionale nella sua azienda? Non sempre i figli amano il lavoro dei genitori e preferiscono prendere altre strade. Sua figlia come vive la sua esperienza lavorativa insieme a lei?

Ci sto pensando, vorrei che mia figlia avesse una vita con meno sacrifici e meno responsabilità, comunque aspettiamo sempre  gli eventi della vita in quanto non ci offre nessuna certezza – risponde asciutta -. 

 Non è sempre facile –  si sa – poter valorizzare i talenti dei figli, che non sempre possono corrispondere alle nostre aspettative, e che giustamente hanno diritto ad essere arbitri della propria vita e delle proprie scelte. Un mondo particolare quello delle imprenditrici sarde che però hanno dimostrato e soprattutto lo fanno le nuove generazioni, una grande caparbietà concretezza e volontà di esistere, proprio come Bonarella .

Se dovesse tracciare un bilancio della sua esperienza di imprenditrice, che cosa non rifarebbe e cosa invece avrebbe potuto fare che non ha fatto?

Sono contenta di quello che ho fatto, non cambierei nulla, mai chiedere troppo alla vita.

Ci ha risposto con la solita ruvida sincerità, anche fin troppo diretta, ma sicuramente dettata dall’esperienza di una vita che ha dovuto fronteggiare tante e a volte troppe vicissitudini ed ansie. Ma una cosa è certa: Bonarella non si è mai tirata indietro ed è sempre stata disponibile e libera di rispondere a tutte le difficoltà del momento con la sua forza, onestà e concretezza.

Quest’anno AIDDA Sardegna di cui Maria Bonaria fa parte da tanti anni, ha festeggiato il 40° anniversario, (1981-2021) dalla sua fondazione. Anni di storia e di storie di donne unite dal coraggio la tenacia e la resilienza, prima, durante e post Covid. Sono donne che hanno reso possibile, nonostante tutto e le difficoltà, ciò che è necessario fare. Bonarella era assente al Convegno di Cagliari, a settembre ma presente nei cuori di tutte le sue amiche socie e in particolare della presidente Rosy Sgaravatti, che ci ha parlato di lei in termini di stima e di affetto. Certamente gli anni passano anche per Bonarella ma la sua esperienza di vita resta ed è un esempio di forza, coraggio e tenacia, che solo queste donne sarde riescono ad avere anche e nonostante i gravi problemi che la nostra società non sempre rivela.

Published by
Marco Benedetto