Donne d’impresa: Marisa Delgrosso, ardente sostenitrice del Made in Italy prodotto totalmente in Italia.
Metalmeccanica DOC, che sta puntando sull’imprenditorialità femminile, l’innovazione, la ricerca e la sostenibilità.Questa è Marisa Delgrosso, AD di Delgrosso srl.
Settanta anni di azienda che con successo produce sistemi per filtrazione nel settore automotive, agricolo e movimento terra.
L’azienda nata nel 1951 per la produzione di accessori per la Lambretta, produce fin dalla fine degli anni ‘60 filtri per autoveicoli e applicazioni industriali.
Mercato di riferimento l’export fin dagli anni settanta. I ruoli apicali in azienda sono con lei, non a caso, tutti al femminile. E vincenti. Ne consegue una realtà imprenditoriale di vero successo dove il 60% delle maestranze è donna.
In particolare in aree strategiche come il commerciale, l’amministrazione, le risorse umane e gli acquisti. La forza di Marisa Delgrosso è da sempre il suo obiettivo di “fare rete” fra donne. Cosa non facile, ma nel suo caso una sfida vinta.
Infatti, Marisa Delgrosso è anche la Presidente di AIDDA Piemonte e Valle d’Aosta. Dove promuove e supporta non solo le imprese al femminile. Ma anche le giovani che mai come in questi momenti post-covid sono il nuovo motore dell’economia in Italia.
Non a caso, dal 2018 Marisa Delgrosso è anche Presidente della Associazione Piemonte Africa che mira ad un’attività di stimolo economico verso l’Africa per le imprese piemontesi. In particolare verso i Paesi dell’Africa Subsahariana.
Le abbiamo chiesto di poterci parlare delle aziende in Piemonte e Valle d’Aosta.
Come hanno potuto resistere e vincere questa difficile crisi pandemica?
Per parlare di vittoria, come anche l’aggiornamento dei dati pandemici ci sta dimostrando, dovremo attendere uno sguardo più complessivo che solo il tempo futuro ci concederà.
Questo è proprio il nodo della lezione che la pandemia ci sta insegnando. Il contesto fluido, in continuo aggiornamento nel quale operiamo da marzo 2020 richiede una capacità di reazione rapidissima, flessibilità e apertura verso sempre nuove soluzioni e alleanze.
Infatti organizzarsi e continuare a produrre nei diversi periodi di fermo che abbiamo attraversato ha reso possibile una profonda analisi dei processi interni dalla quale sono scaturite riorganizzazioni e nuovi metodi di lavoro.
L’entusiasmo di poter recuperare tempo e posizioni che caratterizza il momento della ripresa è stato nuovamente messo alla prova dalla attuale scarsità delle materie prime.
Il comparto automotive nel quale operiamo ha dunque un nuovo ostacolo per procedere verso una nuova situazione di normalità. In questo contesto si resiste anche in virtù di solide relazioni che nel tempo si sono potute creare all’interno della filiera. E della capacità di adattarsi alle situazioni più critiche con strategie di differenziazione della produzione.
Quali sono i consigli che può dare alle giovani che affrontano oggi questo mondo imprenditoriale così ondivago e pieno di incertezze?
Il consiglio che vorrei che arrivasse alle giovani donne che si affacciano al mondo dell’impresa è di non arrendersi mai. La fiducia nella propria idea e nel proprio progetto è l’unico propellente che non devono mai farsi mancare, perché è la prima certezza che vacillerà nel loro cammino e che devono avere la forza di difendere senza paura. Il secondo riguarda l’importanza di fare rete, di utilizzare tutte le opportunità di sostegno, alleanza, condivisione che il territorio o il comparto in cui operano può offrire. Questa risorsa è spesso sottovalutata, ma rappresenta la forza per poter integrare le proprie competenze, per accedere a diverse risorse e per consolidare il proprio posizionamento personale e aziendale.
La sua azienda nel 2011 ha ottenuto il riconoscimento di “Azienda al Femminile” da parte della Consigliera di Parità della Regione Piemonte: quale strategia per il futuro dell’azienda?
La prevalenza femminile della nostra forza lavoro è un vantaggio competitivo che pian piano viene riconosciuto da numerosi studi che stanno sempre più valorizzando il differenziale positivo apportato dal management nel quale l’equilibrio di genere sia rispettato. Il lavoro femminile, oltra alla parità di retribuzione e di opportunità di carriera, ha però bisogno di essere supportato da politiche sociali che da sole le aziende non possono creare e sostenere. In questo senso è necessaria la presenza di donne in posizioni politicamente rilevanti per poter stimolare le opportune azioni legislative.
Per quanto riguarda la nostra azienda, continuiamo a portare avanti le iniziative che ci fecero ottenere più di 10 anni fa il riconoscimento consolidando processi nei quali pensiamo risieda la formula che concilia equità e produttività.