Ha spiegato di avere agito «nell’esclusivo interesse di Marco Tronchetti Provera» e che «in molte occasioni il motivo delle indagini era quello di fornire elementi al presidente dottor Marco Tronchetti Provera che potevano essergli di aiuto in difficili trattative societarie; in affari che dovevano concludersi; nella gestione delle assemblee».
Queste le dichiarazioni spontanee lette oggi, 12 febbraio, sotto forma di memoriale da Emanuele Cipriani, uno degli imputati comparsi davanti al gup del Tribunale di Milano Mariolina Panasiti, che deve decidere sulla richiesta di giudizio nell’ambito della vicenda dei dossier illegali, vicenda per la quale Telecom e Pirelli hanno chiesto la scorsa settimana il patteggiamento.
Nel memoriale di nove pagine letto da Cipriani, l’investigatore titolare della “Polis d’Istinto” elenca alcune delle attività svolte per conto di Tronchetti Provera. Cipriani, difeso dagli avvocati Francesco Caroleo Grimaldi e Vinicio Nardo, ha fornito spiegazioni tra l’altro su una pratica «delle tante riferibili personalmente al presidente, in particolare dove questi in vacanza a Montecarlo con la moglie Afef frequentava lo yacth (panfilo con elicottero a bordo) del cittadino armeno Manoukian Vatche (amico di vecchia data di Afef) denominato ‘Il signore della guerra’ essendo noto ai servizi di intelligence di mezzo mondo come tra i più grandi trafficanti di armi pesanti. Situazione – ha spiegato Cipriani – che scopriamo nel servizio di protezione in atto (se pur estivo) e che riferiamo puntualmente a Tavaroli che si catapulta dal dottore».