Entro tre settimane, i Paesi dell’euro sono chiamati a una scelta importante. Per l’Europa, e per il peso dell’Italia in Europa. Mario Draghi ha delle buone chanches per diventare presidente della BCE, l’anno prossimo. Ma la partita è nei prossimi 10 giorni. Se l’Italia non si muove subito e con accortezza, i tedeschi ci fregano. All’Ecofin di lunedì, i ministri delle Finanze dell’euroarea hanno concordato che l’indicazione del prossimo vicepresidente della Banca Centrale Europea avverrà il 15 febbraio. Com’è noto, il Trattato Europeo prevede che per la nomina del Comitato esecutivo della Bce – formato dal presidente, un vicepresidente e altri 4 membri; che esercita la gestione corrente della banca e l’attuazione della politica monetaria, conformemente agli orientamenti del Consiglio dei governatori di tutte le banche del sistema – la procedura di nomina prevede l’accordo dei governi degli Stati membri, con una decisione che verrà assunta al Consiglio Europeo di marzo, una volta che il nome indicato dall’Ecofin il 15 febbraio ottenga il parere favorevole del Parlamento Europeo e del Consiglio dei governatori…