ROMA – La Ducati? Ma la compro io, certo se abbassano le pretese…Nel derby tutto tedesco per l’acquisto della Ducati (interessa a Mercedes, a Bmw, ora sembra che l’Audi..) si è inserito anche Lapo Elkann. “Mi considero un grande patriota e mi dispiacerebbe molto se la Ducati venisse venduta all’estero e finisse in cattive mani. I manager hanno fatto una richiesta economica esosa. Cosa farei se abbassassero le pretese? In quel caso sì. Potrei pensare davvero di farmi avanti con un’offerta”. Stiamo parlando di un marchio storico, di un brand, come si dice, di grande presa sul pubblico giovanile, della moto che in pista è guidata da un certo Valentino Rossi e soprattutto della sorte degli operai di Borgo Panigale. Siamo sicuri che credano a scatola chiusa alle promesse estemporanee dell’autoproclamatosi salvatore italico?
Se vuoi acquistare una casa motociclistica non è che scambi due parole con il sito Panorama Icon, (il magazine dedicato alla moda e agli stili di vita del settimanale Panorama, di cui oggi è stata fornita un’anticipazione) insieme a qualche perla di saggezza buttata lì con nonchalance. Come la dotta distinzione tra la macchina di Lapo e l’automobile di Lapo Elkann, invero un po’ criptica ma bisogna essere creativi da almeno un lustro prima di apprezzarne la profondità. Quindi, nella stessa memorabile intervista, un momento Lapo fa capire che a prezzi scontati la Ducati se la accollerebbe lui, il momento dopo ci illumina sui risvolti entusiasmanti del suo nuovo lavoro di sarto che personalizza i bolidi di Maranello per chi non si accontenta del banale rosso fiammante.
Lapo Elkann ci informa che non intende lasciare Ducati in mani straniere: come il mito della “rossa”, anche quello dell’italianità delle aziende resta inscalfibile. Peccato che la Investindustrial di Andrea Bonomi che controlla Ducati e dirige le operazioni è un fondo che dopo il New Jersey si è domiciliato in Lussemburgo. In compenso la denominazione di origine è italiana al 100% se consideriamo i il pegno sui titoli dell’azienda che fin dal 2008 sono stati dati in garanzia a Intesa San Paolo, a fronte di un prestito da oltre 240 milioni di euro stipulato all’epoca del perfezionamento del passaggio di mano. Alla larga da mani straniere e da “cattive mani”, dunque: del resto i tedeschi (l’Audi è controllata dalla Volkswagen) dal punto di vista industriale ahi voglia quanta strada devono ancora fare. Inizino montando la sella di qualche sidecar.
Le credenziali di Lapo invece sono tagliate su misura. Da oltre un anno Lapo Elkann si occupa di ”Ferrari Tailor Made”, il progetto di personalizzazione e “customizzazione” voluto da Luca Cordero di Montezemolo, che va incontro ai desideri di tutti i fanatici della rossa. Figlia del laboratorio Tailor Made, è la 599 California “blu Scozia opaco”‘ con cui il nipote di Gianni Agnelli si fa vedere in giro ultimamente, mentre l’altra famosa Lapo-mobile è la 458 Italia con livrea mimetica che gli ha fatto fare il giro dei magazine di tutto il mondo. Soprattutto quando è stata avvistata e fotografata mestamente a secco di benzina sulla carreggiata dell’autostrada in attesa di un carro attrezzi italico personalizzato in giallo. ”Ecco, questo ci tengo a sottolinearlo: la Ferrari militare non fa parte del mondo tailor made – dice Lapo Elkann – ma è una piccola follia che mi sono voluto concedere. E’ semplicemente la macchina di Lapo. La 599 California, invece, è l’auto di Lapo Elkann”. Ah ecco.