Venerdì 14 scatterà l’ora X per Edison: il consiglio di amministrazione vedrà le dimissioni di due membri francesi dal board, Marc Boudier e Gerard Wolf, l’analisi del budget, e le linee strategiche del futuro business plan, ma soprattutto potrebbe vedere, scrive il Sole 24 Ore, un confronto serrato tra gli azionisti, con la componente italiana, rappresentata in primis da A2A, da un lato e quella transalpina, ossia Edf, dall’altro.
Saranno oggetto di una prima ricognizione anche i risultati del 2010, che saranno approvati l’8 febbraio, e l’andamento delle rinegoziazioni dei contratti di gas a lungo termine che stanno mettendo sotto pressione i conti della società (intervenuta nelle scorse settimane per smentire ipotesi di aumenti di capitale e di svalutazione di asset).
Tra gli argomenti di discussione figura anche il dossier Edipower, la società controllata da Edison (50%), A2A (20%), Alpiq (20%) e Iren (10%) che detiene un importante parco di 9 centrali e sul cui destino (mantenimento o ‘spezzatino’ tra i soci) si ragiona da mesi senza arrivare a una soluzione. Un dossier che è però probabile vada di pari passo con le trattative tra gli azionisti di Edison sul riassetto di Foro Buonaparte (e che si intrecceranno anche con il rinnovo del cda, in scadenza con l’approvazione del bilancio con l’assemblea di bilancio).
A metà marzo è fissato il termine per l’eventuale disdetta dei patti di sindacato che legano in Edison i francesi di Edf ad i soci italiani di Delmi, capitanati da A2A. Tra le ipotesi che stanno prendendo quota, in una situazione parecchio ingarbugliata e dove – fanno notare alcune fonti – le trattative procedono a rilento, c’è anche quella che si possa procedere a una proroga degli accordi in Edison ed Edipower allo scopo di dare alle parti piu’ tempo per sbrogliare tutti i nodi.
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