ROMA – Finanziamento pubblico dei partiti, election day, doppi stipendi, e altro: sono molti, scrive Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, i tagli della manovra “nascosti” dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti.
Rizzo parte da una sottolineatura: “In un Paese che si appresta a tirare di nuovo la cinghia i tagli agli scandalosi costi della politica dovevano scattare ieri. Che tutto sia rimandato al prossimo parlamento, alle prossime nomine, soprattutto alla prossima maggioranza, e che certi privilegi acquisiti non vengano nemmeno sfiorati, può provocare legittimo sconcerto”.
Certo, il motivo del rinvio è che “una riforma così radicale non sarebbe mai stata approvata da chi l’avrebbe dovuta subire”.
E in effetti i tagli sono bene poco apprezzati dai diretti interessati. “Indigesta” è la misura che prevede l‘adeguamento degli stipendi e delle indennità alla media dell’area dell’euro. I soggetti interessati sono molti: parlamentari, consiglieri regionali e provinciali, sindaci, il Csm, il Cnel, la Corte costituzionale, le autorità indipendenti comel’Antitrust e la Consob, l’Aran, l’Agea, la Civit. E dal 2012 gli stanziamenti per il Cnel, il Csm e gli altri organi di autogoverno delle diverse magistrature e delle autorità indipendenti saranno ridotti del 20%rispetto a quelli dei quest’anno.
Verrà poi tagliato il doppio stipendio dei magistrati ingaggiati dalle autorità indipendenti e dai ministeri. Costoro non potranno più contare sul salario dell’amministrazione di appartenenza e su quello dell’amministrazione di destinazione.
Verranno poi ridotte le spese di Camera e Senato. I risparmi dovranno essere destinati alla “fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali”.
Nella manovra rientra anche la norma che stabilisce l’election day, cioè la concomitanza in una unica data delle elezioni politiche, amministrative ed europee. Manca però, nella stesura definitiva, il riferimento ai referendum, che compariva invece nella bozza.
Toccati da Tremonti sono poi i titolari di alte cariche pubbliche cessati dal servizio. Non potranno avere più alloggi, né auto, né personale di servizio pagato dallo Stato.
Per quanto riguarda il tanto discusso uso degli aerei blu dovrebbe essere rigorosamente limitato al capo dello Stato, al presidente del Consiglio e ai presidenti delle Camere.
Entro tre mesi tutti gli organismi pubblici dovranno quindi rendere pubbliche online le proprie partecipazioni societarie, con ogni informazione, compresi i risultati di bilancio degli ultimi tre anni.
Infine una norma che riguarda il finanziamento pubblico dei partiti. Il decreto prevede che sarà ulteriormente diminuito del 10%, “cumulando così una riduzione complessiva del 30%”.
E nel caso di scioglimento anticipato delle Camere i contributi pubblici non potranno più essere erogati per l’intero quinquennio, ma soltanto per gli anni effettivi di durata della legislatura. Ma c’è una “buona notizia”: la frazione di anno sarà calcolata come anno intero.
