Gli azionisti dicono sì allo scorporo, è ufficiale: ora nasceranno due Fiat. ”E’ un’assemblea storica per la Fiat. Nasceranno due Fiat forti, ambiziose, con persone pronte a realizzare gli obiettivi”. Lo ha detto il presidente, John Elkann, aprendo l’assemblea degli azionisti del Lingotto, convocata per deliberare sullo spin-off. ”In Fiat non abbiamo paura del futuro e vogliamo costruirlo”.
Elkann ha ricordato come dallo scorporo nascano una Fiat ”che con l’accordo con la Chrysler si è molto rafforzata” e la Fiat Industrial ”meno conosciuta che però nei settori in cui opera è una delle società più grosse con 60 mila dipendenti, 70 stabilimenti, un fatturato di 30 miliardi”.
La scissione ”permetterà all’azienda di iniziare un nuovo capitolo della sua storia”, ha detto l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Le due società nate dalla scissione ”avranno maggiori libertà di azione anche nel caso maturino possibilità di stringere alleanze”.
“E’ questo il momento giusto per procedere alla scissione. E’ una scelta che risponde a una logica di crescita e autonomia”, continua Marchionne ricordando che i mercati finanziari auspicavano da tempo la scissione, ma negli anni della crisi si è preferito ”mantenere inalterata la struttura del gruppo” per concentrare tutte le forze sul risanamento ”che ha richiesto un grande sforzo”. ”Ora però – ha aggiunto – questo processo è completato. E il business dell’Auto, grazie alla partnership con Chrysler, ha raggiunto una massa critica per muoversi in modo autonomo”.
Fiat e Fiat Industrial inizieranno ad operare con un indebitamento netto industriale pari a 2,5 miliardi di euro per ognuno dei due gruppi visto che il target attuale del Gruppo Fiat per il 2010 e’ superiore a 5 miliardi di euro.
Marchionne ha anche parlato della ”reazione emotiva che ci può essere all’idea di perdere l’identità di un gruppo che ha operato come un tutt’uno per più di un secolo. Ma come i leader della Fiat che ci hanno preceduto hanno avuto la lungimiranza e la tenacia di sviluppare, anticipando i cambiamenti del mercato -ha sottolineato – anche noi abbiamo l’obbligo di fare lo stesso. Di fronte alla grande trasformazione. Di fronte alle grandi trasformazioni in atto nel mercato, non possiamo permetterci il lusso di guardare alle nostre attivita’ riducendo la prospettiva ai confini storici o ai domicili legali. La sfida e’ molto piu’ grande e complessa e richiede una soluzione strategica che abbia una portata tale da ridefinire il panorama industriale”.
”Vi abbiamo illustrato – ha detto l’ad della Fiat – un’operazione che parla di impegno e di ambizione, la formazione di due aziende che avranno finalmente la piena libertà di muoversi per conto proprio. Due aziende che hanno la capacità e la determinazione di competere a livello internazionale”.
