ROMA – Alla fine la spartizione è arrivata. Le poltrone delle quattro maggiori aziende partecipate dal ministero dell’Economia sono state assegnate. Manca solo Terna: per la società attualmente guidata da Flavio Cattaneo c’è tempo fino al 16 aprile, essendo l’assemblea convocata per il 12 e 13 maggio (prima e seconda convocazione). Nessun dubbio sulla riconferma dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo, ma Luigi Roth non sembra disposto a lasciare facilmente il suo posto. Ad insidiarlo ora non c’è più l’ex ministro leghista Roberto Castelli, ma l’ex ambasciatore Gianni Castellaneta. La scelta sarà comunque interna, visto che sia Castellaneta sia Roth sono sostenuti da Gianni Letta.
A livello di spartizione politica, la novità più rilevante, scrive Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano, è che per il consiglio di amministrazione di Poste Italiane il Tesoro indica Maria Grazia Siliquini, ex finiana che il 14 dicembre si è riconvertita alla maggioranza nel voto decisivo sulla fiducia al governo. Da mesi il suo nome veniva fatto per un posto di sottogoverno. Ma ora si profila la poltrona nelle Poste, di cui Siliquini potrebbe diventare vicepresidente dietro a Giovanni Ialongo e all’amministratore delegato Massimo Sarmi, entrambi riconfermati.
All’Enel resta l’amministratore delegato Fulvio Conti, ma il presidente Piero Gnudi lascia il posto al tremontiano Paolo Andrea Colombo
In Eni, resta l’amministratore delegato Paolo Scaroni, ma la presidenza passa dal berlusconinano Roberto Poli a Giuseppe Recchi, riconducibile, scrive Feltri sul Fatto, allo schieramento che fa capo a Gianni Letta. Nel cda viene confermato il manager Mario Resca, che ora lavora anche al ministero dei Beni culturali e arriva Carlo Cesare Gatto, presidente del collegio sindacale della Rai.
L’asse Tremonti-Lega si porta a casa l’obiettivo Finmeccanica con la nomina di Giuseppe Orsi ad amministratore delegato, mentre il lettiano pier Francesco Guarguaglini resta “solo” presidente. Nel cda il candidato tremontiano rimane Franco Bonferroni, citato (ma non indagato) nell’inchiesta della Procura di Crotone sugli affari del braccio destro di Fabrizio Palenzona, Roberto Mercuri.