ROMA – “Tremontiani e americani”: sono i due nuovi presidenti di Eni ed Enel secondo la definizione dei Vittorio Malagutti sul Fatto Quotidiano.
Giuseppe Recchi, ora al timone dell’ex Ente Nazionale Idrocarburi, ingegnere torinese di 45 anni, ha un passato nella General Electric, di cui è stato presidente e amministratore delegato per il Sud Europa. Sempre negli Stati Uniti Recchi è stato numero uno della Recchi America Inc., filiale statunitense del Gruppo di famiglia.
In Italia, scrive Malagutti, è più noto per il suo matrimonio con la nobildonna romana Maria Pace Odescalchi. Il legame della famiglia torinese Recchi con la famiglia Agnelli è da sempre fortissimo. La sua nomina, sostiene sempre Malagutti, avrebbe avuto l’imprimatur di Gianni Letta e Paolo Scaroni. E Scaroni avrebbe accolto favorevolmente anche l’altra nomina eccellente, quella del commercialista milanese cinquantenne Paolo Andrea Colombo, chiamato alla guida di Enel.
Professionista “da sempre devoto a Giulio Tremonti”, come lo definisce Malagutti, Colombo smette così di insidiare il posto di Scaroni in Eni.
E se Recchi dovrà attenuare la propria posizione esterofila negli investimenti, considerata la linea protezionista di Tremonti, per Colombo le cose saranno più semplici, vista la sua posizione da sempre più propensa agli affari italiani. Affari con i Moratti, con i Rocca della Technint, con gli immobiliaristi Cabassi.
Colombo ha lavorato anche per i Versace, e persino per la famiglia Berlusconi: è infatti consigliere di Mediaset ed è stato consulente nel processo sul lodo Mondadori.