MARE DI BARENTS – Maxi scoperta di Eni nel Mare di Barents, a Nord della Norvegia. Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che il pozzo esplorativo di Skrugard, sul quale l’azienda (30%) opera in consorzio con Statoil (50%) e Petoro (20%), ha dato importanti segnali.
In particolare, stando alle prime proiezioni, si ipotizza che da quelle acque si possano estrarre fino a 470mila boe (barili di olio equivalente) al giorno per un complessivo annuo di sette miliardi di metri cubi di gas. Poco meno di quanto ogni anno assicura la Libia all’Italia, cioe’ otto miliardi di metri cubi di gas.
La scoperta dunque è doppiamente importante perché segna una netta inversione di tendenza rispetto a quello che era il trend più recente di abbandonare quella fetta del Mar Glaciale Artico perché ritenuta non fruttifera. Dall’altro, il colpo messo a segno dall’Eni in tandem con Statoil tutela parzialmente il colosso petrolifero dalle conseguenze della difficile situazione libica.
Skrugard, prosegue il quotidiano, rappresenta un segnale importante, ancor più se inserito nell’attività esplorativa del gruppo, attività che in quest’ultimo periodo e nei prossimi mesi, conclude il quotidiano, si concentrerà soprattutto in Ghana e in Turkmenistan.