L’interrogazione prende spunto dalle due pagine a pagamento pubblicate nei giorni scorsi da Caprotti sul Corriere della Sera, in cui si adombra un patto tra l’amministrazione del comune di Modena e la Coop Estense, per impedire l’apertura di un supermercato Esselunga. ”Il clamore dei fatti denunciati – scrive Contento – e il sospetto dell’esistenza di comportamenti suscettibili di essere vagliati dall’autorita’ giudiziaria non parrebbe aver indotto quest’ultima ad avviare indagini allo scopo di verificare la fondatezza dei rilievi mossi dalla societa’ e l’eventuale responsabilita’ penale degli autori”. Contento chiede quindi al ministro Alfano di ”sapere se siano state avviate indagini in relazione a quanto esposto e se risulti, quale esito abbiano avuto”.
La battaglia tra Esselunga e Coop Estense risale a circa dieci anni fa. Nel marzo del 2000 infatti Esselunga acquistò un terreno in via Canaletto a Modena, pagandolo 24 miliardi di lire, per costruirci un supermercato, come già previsto dal piano regolatore approvato dal Comune.
Via Canaletto è un’area molto vicina al centro storico, a soli mille metri dal Duomo. Qualche mese dopo, febbraio 2001, Coop Estense acquistò una piccola area adiacente al terreno di Esselunga pagandola al prezzo di 23 miliardi di lire (quasi 5 volte superiore a quello pagato da Esselunga) e opponendosi all’apertura del nuovo supermercato. Da quel momento, è stato spiegato, è iniziata un’azione di pressione da parte del Comune di Modena per convincere Esselunga a trovare un accordo con Coop Estense o addirittura a cedere la sua area (circa il 72% del totale) a Coop che detiene neanche il 20%. In mancanza di queste condizioni il Comune di Modena avrebbe annullato il commerciale. Lo scorso 6 luglio, il Comune ha detto che, a causa del mancato accordo tra Coop Estense ed Esselunga, sarà cambiata la destinazione d’uso dell’area da commerciale a residenziale, eliminando cosi’ la possibilità di aprire un supermercato.