Europa spaccata sulla Tobin Tax

BRUXELLES, 13 MAR – L'Europa non e' ancora pronta a un compromesso sulla Tobin tax e prende tempo nonostante nove Paesi, tra cui Germania e Italia, chiedano un accordo entro luglio, pronti anche a procedere in meno di 27.

E intanto la Grecia, che avra' i primi aiuti entro il 20 marzo, tira un sospiro di sollievo: Fitch rivede al rialzo il suo rating, promuovendo l'operazione di ristrutturazione del debito. Brutte notizie invece fuori dalla zona euro: la Ue fa scattare la tagliola delle sanzioni per l'Ungheria per deficit eccessivo, e per la prima volta blocca i fondi europei a meno che Budapest non corregga lo squilibrio entro giugno.

Ma l'intransigenza sull'Ungheria, che contrasta con le concessioni alla Spagna sul rientro dal deficit 2012, scatenano il dibattito tra i ministri, e l'Austria critica la politica europea dei ''due pesi e due misure''.

TOBIN TAX DIVIDE UE. Il fronte del si' alla tassa sulle transazioni finanziarie, che per la Commissione Ue potrebbe portare 57 miliardi di euro nelle casse della Ue, e' guidato dalla Germania: ''Se non raggiungiamo un compromesso entro la presidenza danese, dobbiamo trovare alternative, perche' non decidere sarebbe un disastro'', ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble oggi all'Ecofin. la posizione dell'Italia coincide con quella di Berlino, dice il premier Monti, che ritiene ''molto importante'' valutare ''l'impatto sul costo del capitale per le imprese, le famiglie e il settore pubblico''. Monti ha spiegato di preferire la strada a 27, purche' non paralizzi il cammino della proposta. Il fronte del No e' guidato da Gran Bretagna, con Svezia e Lussemburgo, scettici invece Olanda, Malta, Polonia. La presidenza danese della Ue ha preso tempo e ha rimandato la discussione a fine marzo.

FITCH PROMUOVE GRECIA. Per la prima volta per Atene c'e' un 'upgrade' di Fitch, che migliora il rating a B-, con prospettive stabili, dal 'restricted default' in cui l'aveva piazzata. La promozione e' conseguenza dell'operazione di swap conclusa con successo: ''Il completamento del concambio ha sanato l'evento di default'', fa sapere l'agenzia. E intanto la Ue e' pronta a versare i primi aiuti entro il 20 marzo, in modo che Atene possa rispettare le sue scadenze.

SANZIONI A UNGHERIA. Per la prima volta scatta la tagliola Ue sancita dal 'six pack': la Ue blocca 495 milioni di euro di fondi europei, a meno che Budapest non prenda misure per correggere il suo deficit eccessivo entro giugno. Per il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, e' un ''incentivo a risanare i conti'', per il ministro delle Finanze austriaco, Maria Fekter, e' l'Europa dei due pesi e due misure''. La polemica e' con le concessioni accordate ieri dall'Eurogruppo alla Spagna, che ha consentito di fatto una revisione del suo target per il rientro dal deficit. Rehn respinge le critiche e spiega come non sia vero che le sanzioni per i Paesi non-euro sono piu' dure, anzi, e' vero il contrario: ''Per i Paesi Euro ci sono multe immediate, con un impatto diretto sulla liquidita', per quelli non Euro invece parliamo di fondi europei che non gli arrivano, quindi soldi non loro''.

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luiss_smorgana