E’ una novità, di certo la meno pubblicizzata ma forse la più significativa della manovra Tremonti: per un segmento del lavoro autonomo viene introdotta la “ritenuta alla fonte”, proprio come accade per i lavoratori dipendenti. Ritenuta automatica del dieci per cento, non tutte le tasse da pagare ma almeno un dieci per cento trattenuto e automatico. Saranno le banche a fare la ritenuta e il prelievo alla fonte. Perchè le banche? Perchè di lì passano i soldi che vanno ad imprese e professionisti. Quando un cittadino ristruttura la propria casa o introduce nell’abitazione miglorie che comportano risparmio energetico, allora gode di un rimborso fiscale pari rispettivamente al 36 per cento e al 55 per cento delle spese. Insomma, spendi 100mila per ristrutturare o diecimila per i nuovi infissi e lo Stato ti rimborsa negli anni successivi 36mila euro o 5.500. A condizione però che tu cittadino paghi l’impresa che esegue i lavori con un bonifico bancario. La prova del bonifico serve appunto ad ottenere il rimborso fiscale, documenta che quei soldi li hai spesi davvero e non ti sei inventato lavori per cui farti rimborsare dal fisco.
Il bonifico dovrebbe servire anche ad altro, dovrebbe anche essere la prova che l’impresa ha incassato. E infatti le imprese e i professionisti incassano tramite banca. Ma il fisco si è accorto che molte imprese e professionisti “dimenticano” di allegare quei bonifici alla dichiarazione dei rfedditi. Insomma incassano ma “buttano nel mucchio” dei guadagni, i conti con il fisco li faranno dopo. E invece la manovra vuole che d’ora in poi i conti li facciano subito, almeno in parte al momento stesso dell’incasso: la banca tratterà il dieci per cento dell’importo del bonifico e lo trasferirà allo Stato. Quindi le impprese e i professionisti il dieci per cento lo pagano subito, con ritenuta alla fonte, proprio come succede a chi prende uno stipendio o una pensione. Da quando? Dal primo luglio.