Expo 2015: lavoro, infrastrutture, visibilità. Una grande occasione per Milano

Più di 60 mila nuovi posti di lavoro creati ogni anno, necessari per far fronte ad un aumento della produzione pari a 69 miliardi di euro. Nonostante tutte le polemiche relative a concessioni e utilizzo dei terreni, gli effetti dell’Expo 2015 di Milano sull’economia italiana (e sopratutto lombarda) saranno benefici. I dati sono stati elaborati da una ricerca presentata nei giorni scorsi e realizzata dal Certet (Centro di Economia Regionale dei Trasporti e del Turismo) dell’università Bocconi. Una spinta positiva che non si limiterà al periodo della manifestazione, ma si propagherà per tutto il decennio 2011-2020.

Infrastrutture. Una vera boccata d’ossigeno che porterà a una crescita dello 0,18 per cento del prodotto interno lordo del nostro paese, e che arriverà soprattutto (il 75 per cento) dai 19 miliardi di euro di investimenti infrastrutturali per realizzare il sito espositivo, due nuove linee della metropolitana e interventi attesi da tempo come l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano, la Brebemi. Uno sforzo ingente ma che secondo Lanfranco Senn, direttore del Certet, sarà ben ripagato: «Per ogni euro speso si genererà un’attività economica di 2,6 euro». E rimarrà in eredità al territorio una rete di trasporti finalmente moderna in grado di garantire un aumento della produttività dei lavoratori pari a 9,1 milioni di ore lavorative all’anno che peseranno in positivo sul fatturato delle aziende per 3,3 miliardi di euro.

Risonanza mondiale. A quello innescato dalle grandi opere si aggiungerà l’effetto della nuova attenzione della quale Milano e l’Italia potranno godere sulla scena internazionale grazie all’Expo. Si attiverà un flusso di denaro dall’estero che potrà contare sui fondi stanziati dai paesi partecipanti alla kermesse in previsione dell’evento e di una più generale crescita (sette per cento) degli investimenti stranieri in Italia. Il resto lo faranno i 20 milioni di visitatori previsti, pronti a spendere oltre 4 miliardi di euro per acquistare prodotti made in Italy.

Il Comune gongola. Il sindaco di Milano Letizia Moratti ha sottolineato come «il primo elemento da considerare è quello occupazionale»: saranno infatti 61mila i posti di lavoro che si produrranno ogni anno da qui al 2020, con punte di 130mila nel triennio 2013-2015. Senza contare l’importante iniezione di liquidità per le casse dello Stato e degli altri enti locali che, tra imposte dirette e indirette, vedranno aumentare il gettito fiscale di 11,5 miliardi di euro.

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Alberto Francavilla