MILANO – Il rischio è che li si voglia pagare anche meno di 5 euro all’ora. La denuncia arriva dai sindacati, Cgil, Cisl e Uil di Milano, a proposito dei lavoratori che l’agenzia interinale Manpower è incaricata di selezionare per i padiglioni esteri di Expo, dai quali potrebbe venire una richiesta totale di 5mila persone. La società avrebbe raccolto finora sul web 150mila candidature di lavoro ma, secondo i sindacati, non avrebbe fornito adeguate “informazioni sul proprio operato, in violazione degli impegni assunti”. Manpower rigetta le accuse, spiegando di applicare sempre “contratti nel pieno rispetto della normativa vigente in Italia”.
Non più tardi di qualche giorno la stessa Manpower aveva contribuito a inasprire gli animi degli italiani, snocciolando dati fasulli sulla selezione, i famosi 8 giovani su 10 che avrebbero rifiutato un lavoro dal 1.300-1.500 al mese, poi smentiti.
I sindacati confederali, che hanno convocato una conferenza stampa per fare il punto sulle diverse vicende di Expo, denunciano:
“Temiamo che si vogliano applicare contratti diversi da quelli collettivi nazionali, come quello Cnai“.
E aggiungono che nella gestione di parte dei dipendenti diretti della società di gestione dell’esposizione universale (che in totale sono 960) Manpower avrebbe applicato “i giusti contratti”, mentre per ora non avrebbe dato informazioni sul personale interinale che viene richiesto dai singoli padiglioni.
“Per tutti i contratti attivati per conto dei Paesi espositori sono stati adottati i contratti applicati dall’utilizzatore finale nel pieno rispetto della normativa vigente in Italia”, risponde Manpower, che in Expo ha l’incarico di gestire il lavoro in somministrazione, aggiungendo che “queste strumentalizzazioni contribuiscono ad alimentare tensioni e situazioni di potenziale rischio” per la sicurezza.
Secondo i sindacati, anche altre aziende, come una delle quattro che hanno vinto la commessa per la sicurezza, starebbero garantendo compensi “molto inferiori alle regole: 4,6 euro l’ora contro un minimo di 6,5” mentre da metà febbraio sarebbe stata concessa una deroga fino alla data di inaugurazione che avrebbe sospeso l’obbligo di apporre la fotografia personale sul tesserino di riconoscimento dei lavoratori del sito, così come quello di timbrare al termine del turno.
A proposito di sicurezza, Expo ha smentito un articolo secondo il quale vi sarebbe un varco nel quale passano operai non identificati (“è un varco temporaneo presidiato 24 ore su 24”) mentre dall’inizio dei lavori gli incidenti sono stati “solo 111”. E’ “un dato positivo – affermano i sindacati – considerando che gli incidenti erano 93 a fine febbraio quando è iniziata l’accelerazione dei lavori per il completamento del sito”.