ROMA – Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ribadisce come priorità la chiusura della procedura Ue per deficit eccessiva. Su questo punto ”le stime Ocse non hanno molta rilevanza”, dice, non quanto ”le stime che inducono la Commissione, che sono quelle della Bce, a orientarsi per la chiusura della procedura in modo positivo per l’Italia”.
Ma il neoministro ha affrontato anche i temi caldi dell’emergenza economica e sociale italiana: gli esodati e il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. “Sono tra le priorità da affrontare – ha confermato – ma non possono essere assunti provvedimenti improvvisati”.
”Se parliamo di flessibilità, limiti, margini”, ha indicato Fabrizio Saccomanni a senatori e deputati delle Commissioni Speciali, in una audizione sul Def, ”il punto generale è che ci troviamo nella fase conclusiva della procedura per disavanzo eccessivo che si sta per chiudere, e l’indicazione che abbiamo dalla Commissione è che sono orientarti verso una chiusura positiva”. L’Italia, ha detto il ministro, è oggi ”come uno studente che fatto tutti gli esami, ha scritto anche la tesi di laurea, ma deve andare a discuterla. E se si ritira all’ultimo momento la laurea non può prenderla”.
E’ anche per questo motivo che se c’è l’impegno a fare ”tutti gli aggiornamenti” al Def necessari per recepire il programma del Governo Letta, per il ministro è opportuno farlo senza metterci mano in questa fase ma successivamente con una nota aggiuntiva. Del Def cos’è come è oggi, ha sottolineato, ”riteniamo necessario che vengano mantenuti i saldi necessari per la chiusura delle procedura Ue”.
Mentre muoversi con minor cautela ”potrebbe indurre la Ue a sospendere la procedura”. L’obiettivo della chiusura della procedura, ha ribadito il ministro, è necessario anche per poi avere margini di maggiore flessibilità. Il governo si muoverà con una ”attenta analisi delle cose che possono essere fatte, utilizzando i margini che ci sono, e trovando le coperture necessaria qualora i margini non fossero sufficienti”. Quello della procedura Ue, ha avvertito, ”è un punto attentamente seguito da mercati, agenzie di rating, partner europei”.
Ottenere più flessibilità ”si può fare se si resta in questi saldi”, e viene chiusa la procedura in modo positivo. Mentre ”uno sforamento comporterebbe invece una riduzione dei margini di flessibilità: resteremmo soggetti alla procedura per deficit eccessivo e al rischio di sanzioni”.