Presto la Fed potrebbe aumentare il tasso di sconto, ovvero quello con cui la banca centrale americana concede prestiti alle banche. Ad affermarlo è il presidente Ben Bernanke in un discorso depositato al Congresso, sottolineando che si tratterà di un rialzo “modesto”.
Il costo del denaro, dunque, verrà alzato in un futuro molto più prossimo di quello che ci si poteva aspettare. Questa mossa lascia presagire che potrebbe essere vicino l’inizio della exit strategy da parte della banca centrale Usa riducendo l’eccesso di credito in circolazione nel sistema finanziario.
Il presidente però chiarisce che ciò non significa un cambiamento della prospettiva per la politica monetaria. Le variazioni «non si prevede che si traducano in un stretta delle condizioni finanziarie per famiglie e imprese e non dovrebbero essere interpretate come segnale di cambiamento delle prospettive per la politica monetaria, il cui outlook resta quello di gennaio».
«A tempo debito, comunque, la Fed dovrà iniziare a inasprire le condizioni monetarie per prevenire lo sviluppo di pressioni inflazionistiche. La Fed ha strumenti che le consentiranno di agire al momento appropriato». «L’economia continua a richiedere il sostegno di politiche monetarie accomodanti. Abbiamo iniziato a lavorare per assicurarci di avere gli strumenti necessari a invertire, al momento appropriato, l’attuale grado elevato di stimoli monetari. Abbiamo piena fiducia che quando arriverà il momento saremo pronti», ha spiegato Bernanke.
Anche se ancora non è stata presa nessuna decisione definitiva l’aumento del tasso di sconto determinerebbe anche un aumento dei tassi ai quali le banche si prestano denaro a vicenda, con il risultato di una riduzione dell’eccesso di speculazione.